Approfondimento F66.1

È questo il codice con cui l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) regola il diritto alla libera scelta terapeutica degli omosessuali non-gay, cioè di coloro che non si riconoscono nelle identità GLBT – l’Ordine degli Psicologi Italiano, ARCIGAY e AGEDO lo ignorano.
Approfondimento F66.1
È questo il codice delle Classificazione Internazionale delle Malattie dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) con cui quest’ultima riconosce il diritto alla libera scelta terapeutica degli omosessuali ego-distonici. Testualmente il codice recita:
F66.1 – Orientamento sessuale egodistonico: l’identità di genere o la preferenza sessuale (eterosessuale, omosessuale, bisessuale o prepuberale) non è in dubbio, ma l’individuo desidererebbe che fosse diversa a causa di disordini psicologici e del comportamento associati, e può cercare un trattamento per cambiarla.
Questo diritto viene contestato dalle agenzie gay (ARCIGAY, AGEDO ecc.) e dall’Ordine degli Psicologi Italiano, con la seguente argomentazione:
l’omosessualità di per sé costituisce una variante del comportamento sessuale umano e nessuna terapia può essere effettuata per cambiare un orientamento sessuale a priori. Il compito dell’operatore della salute mentale (psicologo, psichiatra, psicoterapeuta) di fronte a un caso di omosessualità egodistonica è pertanto quello di aiutare il paziente ad armonizzare la sua tendenza con il resto della personalità in modo egosintonico, e non quello di modificare la tendenza.
Senza fornire alcuna motivazione scientifica (= risultati di ricerche primarie) si citano numerosi pareri-opinioni di altresì enti scientifici nel mondo, ripetendo sempre lo stesso sillogismo: l’omosessualità non è una malattia, ove non c’è malattia non c’è cura, gli omosessuali quindi non si curano.
Tale formula non solo va contro il principio fondamentale della buona sanità, ma anche contro i principi della stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che definisce la salute come “stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non come semplice assenza di malattia”.
Posti davanti alla domanda perché l’Ordine degli Psicologi Italiano cerca di impedire ai suoi membri di rispondere positivamente agli omosessuali non-gay egodistonici quando questi chiedono aiuto, il vertice dell’Ordine si giustifica sostenendo in modo aprioristico che l’egodistonia è riconducibile soltanto all’”omonegatività” della società, alla conseguente omofobia interiozzata, al minority stress e via dicendo – in faccia al vissuto concreto del paziente egodistonico.
In questo modo l’Ordine degli Psicologi Italiano nega agli omosessuali non-gay la capacità di intendere e comprendere, richiudendoli in una nuova categoria di patologia (“omofobia interiorzzata”).
In sintesi, l’attuale vertice dell’Ordine degli Psicologi:
– non rispetta il codice F66.1 dell’OMS
– ignora la definizione di salute dell’OMS (applicandone una vecchia e più ristrettiva)
– patologizza gli omosessuali non-gay
NOTA BENE – IL PRESENTE POST E’ STATO TRATTO DAL SITO DI AGAPO (copia-incolla) – Associazione di Genitori e Amici di Persone Omosessuali – ONLUS di Solidarietà

Approfondimento F66.1ultima modifica: 2019-02-12T12:40:36+01:00da allan11
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