“L’IMPERO DEL BENE”

“Soprattutto urlarlo, ripeterlo, dire sempre di più e più forte che anche voi adorate quello che deve essere adorato, che condannate fermamente tutto quello che deve essere condannato, il razzismo sempre, il localismo, il localismo terrorista, gli integralismi islamici, tutti i populismi, tutti i qualunquismi, il traffico d’avorio e di pelliccia, l’ambaradan della Parigi-Dakar, la rinascita dei nazionalismi nei paesi dell’ex Blocco sovietico.”

“Un’opera organica, in cui vita e scrittura si intrecciano senza soluzione di continuità, di un intellettuale ossessionato dalla desertificazione erotica dell’Occidente in deficit di virilità, in cui la marcia trionfale del matriarcato nascente starebbe neutralizzando ogni differenza.”

“Ah, il Sistema sì che fa le cose come si deve! Nuovo. Cremoso. All’arrembaggio! Questa è la vera epopea: il Bene – quello vero, quello intero – contro tutto il Male. Avanti tutta! La ragione definitiva contro il torto perenne. L’avamposto della Nuova Bontà guida il popolo contro sessismo, razzismo, discriminazioni di ogni tipo, maltrattamenti di animali, traffico d’avorio e di pellicce, contro i responsabili delle piogge acide, la xenofobia, l’inquinamento, la devastazione del paesaggio, il tabagismo, l’Antartide, i pericoli del colesterolo, l’AIDS, il cancro eccetera eccetera. Contro chi minaccia la patria, il futuro dell’Impresa, la famiglia, la democrazia.”

“Viviamo nell’era dello zucchero senza zucchero, delle guerre senza guerra, del tè senza teina, del dibattito in cui tutti sono d’accordo per dirsi che in fondo sì, domani sarà meglio di ieri, e dei processi in cui bisogna disseppellire i morti (benché giudicati colpevoli) perché almeno così non ci si sbaglia di sicuro.”

“Naturalmente tutta questa storia è becero cinismo, un grande bluff discorsivo, ignobile carità illusoria, beneficenza di rapina.”

“Una Carità chic, vaporosa, ondeggiante, ammiccante, con quel nonsoché di spregiudicato, la freschezza appena indossata, pratica e veloce, casual per le passeggiate in città, in crêpe di seta lavata, un blazer coordinato alla gonna-pantalone. Vittime usa e getta come accendini: tre volte al giorno il giro dei media e via. Curdi, delinquenti, libanesi, sempre la stessa storia: reginette per un giorno. Guarda in su, guarda in giù … avanti il prossimo!”

“Il transessualismo di massa non è più un’utopia, anzi, è diventato la nostra realtà sostitutiva. «Mi piace», dice una giovane «scrittora», in uno slancio ricolmo di lirismo consolatorio, «vedere le frontiere del sesso trasgredite dall’essere androgino che oppone resistenza alla mutilazione». Qual dolcissimo struggimento! Da una parte stanno le nozioni antipatiche: «frontiere», «mutilato»; dall’altra ci sta la «trasgressione», concetto brioso e totalmente innocuo. Il tutto culmina naturalmente nella celebrazione dell’«essere androgino», il paladino ideale, come è giusto, del nuovo ben pensare.”

“Per i media non c’è altro che il Bene. Perché vogliono farci credere di essere loro il Bene, la piena realizzazione del Bene, il compimento del Bene.”

“«Partendo da una libertà senza limiti, arrivo a un dispotismo senza limiti».”

“Il Nuovo Ordine Mondiale vigila sul gradimento generale. L’utopia di un universo in cui regnano cortesia, affetto e buone intenzioni dovrebbe farci rabbrividire, è il peggiore degli incubi, proprio perché si potrebbe realizzare. Ma nessuno sembra preoccuparsene.”

PHILIPPE MURAY

“L’IMPERO DEL BENE”ultima modifica: 2019-02-04T03:41:18+01:00da allan11
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