IDOLATRIE

IDOLATRIA
C’è idolatria quando l’uomo onora e riverisce una creatura al posto di Dio.
« Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto » (Mt 4,10). recita il primo comandamento.
Papa Francesco, invece, ha scelto di parlare, persino in documenti che in passato rappresentavano un insegnamento più solenne, dichiarando chiaramente che non sta offrendo un insegnamento magisteriale ma il suo proprio pensiero.
E’ “assurdo” per chiunque pensare che papa Francesco, come Vicario di Cristo sulla terra, possa ufficialmente “insegnare qualche cosa che non è in accordo con quello che i suoi predecessori, per esempio San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, hanno insegnato solennemente”.
I cattolici devono quindi stare attenti a non farsi ingannare da insegnamenti falsi: “I fedeli non sono liberi di seguire opinioni teologiche che contraddicono la dottrina contenuta nelle Sacre Scritture e nella sacra Tradizione, e confermata dal magistero ordinario.”
Cosa ne è, quindi, dell’oscena pagliacciata al Circo Massimo di cinquanta mila giovani che, privi di qualunque discernimento autentico del Vangelo e di Cristo lo sostituiscono con la sola idolatria di un uomo tanto brutto quanto ipocrita Solo un essere umano insignificante idolatrato da altri esseri umani altrettanto mediocri e insignificanti trascinati a branco da pretame insulso.
Nient’altro.

http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2018/05/nel-mondo-portiamo-francesco-o-cristo.html

DIRITTI UMANI
Ben lungi dal costituire un dato naturale, risulta essere “une pure abstraction” il titolare dei diritti naturali, la figura dell’uomo in quanto tale, che è al centro delle diverse Costituzioni scaturite a partire dal 1789:
“Nel mondo non esiste l’uomo. Nella mia vita ho visto francesi, italiani, russi ecc.; so pure, grazie a Montesquieu, che si può essere persiani: ma, quanto all’uomo, dichiaro di non averlo mai incontrato in vita mia; se esiste, è a mia insaputa”
Dunque, il concetto di uomo in quanto tale è un’astrazione o il risultato di un’astrazione (bisogna astrarre dalla “particolarità” nazionale, considerata intranscendibile dal teorico della Restaurazione, per il quale ad essere reali sono solo i francesi, gli italiani, i russi ecc.)
Le diverse dichiarazioni dei diritti del’uomo -osserva Adam Müller sulla scia di Burke- hanno attribuito la libertà ad un essere “spogliato […] di tutta la sua particolarità, dunque a qualcosa di astratto, al concetto di “uomo””, non già al “singolo individuo umano” con le “sue caratteristiche particolari”; misconoscendo la “particolarità” (Eigenheit) e la “peculiarità” (Eigentümlichkeit), la categoria universale di uomo sfocia nell’annientamento dell’individualità.
“Tutto ciò che ai nostri giorni innalza l’idea di individuo è sano. Tutto ciò che conferisce un’esistenza separata alla specie (espèce) e ingrandisce la nozione di genere (genre) è pericoloso […] La dottrina dei realisti introdotta nel mondo politico spinge a tutti gli abusi della democrazia”
A. de Tocqueville
Attraverso modalità diverse, con un linguaggio più direttamente politico o più rarefattamente filosofico, autori tra loro così distanti come Müller, Tocqueville, Leo, Kierkegaard, Stirner contrappongono alla marea rivoluzionaria, “realista” e socialista il pathos dell’individuo, del singolo, dell’unico.
Nietzsche, infine, esprime tutto il suo disprezzo per i diritti dell’uomo proclamati in nome dell’“esangue entità astratta “uomo””, questa “pallida finzione universale”

PECORUME & ARISTOCRAZIA
Effettivamente aveva ragione Friederich Nietzsche ad odiare il pecorume cristiano e, contemporaneamente, ad ammirare Cristo. Il suo pensiero è spiegabile, infatti, con la distinzione tra MORALE ed ETICA, dove la prima viene dal latino e dall'”esterno” di sé, negl’ordini di un pretame, di una casta clericale ora religiosa ora politica ma sempre “centralizzata”, e comunque sempre dall'”alto” e mai dalla persona stessa, che spiega anche perfettamente la confluenza di detto pecorume cristiano con le élite progressiste,. L’Etica, invece, deriva dal greco ed indica l’autonomo sviluppo di una consapevolezza del bello e della nobiltà d’animo, frutto, però, di una ricerca solo interiore e solo agli ordini della propria coscienza e non quella di qualsivoglia altro da sé.
Niente di più azzeccato di definire “pastore” e “gregge” un certo modo di intendere il cristianesimo.
Ma Cristo è ben altro che questo.
E’ un Re, non una pecora.

DEMONI e STREGHE
SHARIA e GENDER
si contendono il mondo

IDOLATRIEultima modifica: 2018-08-12T15:10:44+02:00da allan11
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