DOVERE & LEGGE DEL PADRE

Stupisce l’abissale distanza tra una cultura alta e quella bassa dominante, di matrice solo banalissimamente politica ferma, scleroticamente, al ’68 pensiero, che ancora paventa autorevolezza, doveri e meritocrazia come spauracchi di una ineguaglianza tutta e solo presunta ma che, nella realtà, è altresì fonte di sperequazioni che, in ultima istanza, fanno solo fuggire le nostre menti migliori all’estero dove dette idiozie non sussistono più o, più spesso, non sono mai esistite.

A tale proposito, stante l’ignoranza prevalente, varrebbe più che mai a proposito di quella “Legge del padre” di cui qui si vuole parlare, e che è il fondamento sotterraneo di tutte queste italiche scemenze, il detto che “L’ignoranza della Legge non giustifica il reato”.

Reato, sia detto per inciso, che va ascritta a tutta la classe politica senza eccezioni, anzi, ancor più, per gli ultimi arrivati populisti.

E’ quindi necessario un breve excursus sulla genealogia di questa realtà psichica nella storia di quella psicoanalisi, di cui è figlia, non per “fare dell’Accademia” ma, altresì, per necessità chiarificatrice che l’apporto della psicoanalisi da allo smascheramento e all’interpretazione della malattia che segna la cultura occidentale e italica in particolare.

Ma che cosa è un padre e perché la figura del padre ha un ruolo così importante nella società?

Secondo Freud, il padre è uno dei soggetti che contribuiscono in modo decisivo alla formazione della psiche umana. Ma il padre è concepito da Freud in un modo essenzialmente negativo, come un essere tirannico, che perciò è odiato dai figli.

Non andrà meglio il tentativo di ecumenizzare la psicoanalisi, aprendola al mondo cristiano, per mezzo di C. Jung, che finì in un insuccesso, perché lo psicologo tedesco non fu fedele al suo maestro. Nel trasferire il nucleo della psicoanalisi dalla sessualità e dai rapporti familiari ad un piano puramente mitico, Jung privò di valore la figura del padre.

Toccò, infine, a Lacan rielaborare l’insegnamento freudiano, facendone la chiave di lettura delle società contemporanee.

La nostra epoca , segnata dalla morte del Padre, conseguente al rifiuto di Dio, ci dà la chiave per capire l’opera di Freud e la sua reinterpretazione da parte da Lacan.

In Freud, la figura del padre è ancorata ad una lettura ebraica dell’Antico Testamento, quella cioè del padre che legifera, ma che non ama.

In Lacan, invece, il padre perde quei connotati veterotestamentari per assumere quelli del Padre che è Amore, perché il padre non è primariamente colui che vieta e punisce l’infrazione, ma il Padre che manda suo Figlio al mondo per mostrarci la via di ritorno.

Ci sono, quindi, secondo Lacan, tre padri: quello immaginario (il padre padrone di Totem e tabù), quello simbolico (il padre veterotestamentario che ci dà la Legge) e quello reale (Dio Padre, l’Indicibile, perché si trova aldilà dal linguaggio).

Ed è qui che si innesta il nostro discorso che non vuole aver nulla a che fare con il religioso ma che, altresì, non ne ignora le ricadute inconscie collettive.

La morte del Padre porta con sé l’assenza dell’interdizione («se Dio non esiste, tutto mi è permesso») e, di conseguenza, l’angoscia di fronte all’ondata di permissivismo che caratterizza la nostra epoca e che la sta sbriciolando in istanze sempre più particolareggiate illudendosi di poter fare a meno degli aspetti identitari soggiacenti nel profondo di ognuno di noi. Consapevoli o meno che se ne sia.

Si può quindi concludere dicendo che il metodo psicanalitico mostra il carattere paradossale del passaggio dalla famiglia patriarcale alla lenta scomparsa della figura del padre.

La psicoanalisi scopre il male. Ma guarire i suoi sintomi e compito di una revisione profonda di quel vetusto “’68 pensiero” da cui siamo partitie che, lungi dall’essere stato benchè minimamente superato è ancora tanto dominante quanto arenato a quegli albori della psicoanalisi freudiana stessa che, oggi, non avrebbero più ragione di esistere, ma che tutt’ora dominano ne “La prevalenza del cretino” dilagante, sistematizzato poi, per di più, nei noiosissimi mantra del “Patriarcato” come male assoluto propagandato dall’altrsì ottusissimo femminismo *politicizzato*, tanto per cambiare, e in tutte le sue ricadute “Dirittistiche” varie e multicolori.

http://www.economicomensile.it/wp-content/uploads/2016/11/papabravo.600.jpg

DOVERE & LEGGE DEL PADREultima modifica: 2018-04-18T01:58:14+02:00da allan11
Reposta per primo quest’articolo