“CITTADINO”

Nella dimensione pubblica l’identità ha perso significato a vantaggio dell’idea di cittadinanza, intesa come la capacità d’azione di un individuo in una comunità politica, garantita da uno status a cui corrisponde un rapporto tra il cittadino e uno Stato.
Ma questi principi di libertà universali e astratti non sono più assolutamente sufficienti nel clima di paura che sta’ disarmando, giustamente, la retorica multiculturalista.
Aveva provato Ratzinger a spiegare, a Ratisbona, che l’identità fosse il presupposto del dialogo e dell’integrazione e che la religione fosse uno dei serbatoi di senso della democrazia.
Ma l’ottusità laicista, che confonde il suo cronico scetticismo con la tolleranza, non ne volle sentir ragione ed, ora, è solo riuscita a partorire quell’aborto di IUS SOLI dove si ignora bellamente come non basti sostituire il diritto di sangue con quello di suolo senza prendere in considerazione il contesto familiare e culturale e l’influenza di questi sullo sviluppo della personalità del futuro “citoyen”..
Si tratta, cioè, di considerare realisticamente quali condizionamento eserciti il vincolo religioso sulla mentalità e sui comportamenti individuali, familiari e sociali dell’immigrato candidato a ottenere la cittadinanza che, costoro, a libertà individuali e rispetto tra i sessi , sono indietro anni luce rispetto agli occidentali..
In altri termini il diritto di cittadinanza deve essere subordinato al rispetto di doveri civici e sociali ineludibili; diritti e doveri uguali per gli autoctoni e gli immigrati.
Viceversa verranno generati solo nuovi kamikaze e foreign fighters.

“CITTADINO”ultima modifica: 2018-04-17T18:27:53+02:00da allan11
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