Tutto è scisso, differente e gettato separatamente (dia-ballein) e senza nessuna sintesi (sim-ballein) che unifichi una realtà solo frammentata.
Questo è il nostro tempo.
Oggi il diavolo è un elegante professore all’università dove tutto ciò che viene spiegato, affermato e passato per reale è deformato dal filtro individuale di persone apparentemente autorevoli, ma essenzialmente cieche.
Quando i filosofi vogliono passare per scienziati, e gli scienziati stessi non riuscendo a dare prova tangibile alle grandi domande ma, piuttosto che ammettere la finità del pensiero umano, filosofeggiano teorie solo plausibili, c’è davvero il bisogno di pregare.
L’ASSURDA INTERDIZIONE
di qualsivoglia forma di terapia “riparativa” dell’omosessualità è figlia della lettura del linguaggio come solo ORIZZONTALE sociale/sociologica che su basi Postmoderne nega e occlude qualunque forma di VERTICALITA’ dialogica tra Inconscio e Io.
Postmoderno che ha radicalizzato l’ottica “orizzontale”, dunque intersoggettiva, della formazione dell’individuo, in un’antropogenesi risultante cioè solo dall’interazione con l’altro da sé.
Freud altresì nega che l’essere umano sia un essere volto in primo luogo a vedere-conoscere e a relazionarsi in modo neutrale al mondo, ossia che costituisca la sua identità sulla contrapposizione soggetto-oggetto ma bensì Freud, invece, ricava il puntello forte per la tesi di un’individuazione infrasoggettiva, tracciata dai passaggi “verticali” degli stimoli bio-fisici da un certo livello del sistema psichico al livello superiore.
Vien da chiedersi a quale livello di tradimento di sé stessi può giungere, per misere briciole di potere, una psicoanalista freudiana come Anna Ancona, vicepresidentessa dell’ordine degli Psicologi italiani, ancorché nipote del celeberrimo Leonardo Ancona, uno dei primi e più rinomati psicoanalisti italiani, ancorché me ne fregasse qualcosa ma, comunque sia, per radiare il sottoscritto.
Oggi il diavolo veste Prada
e insegna filosofia del linguaggio
a la Sorbonne