ALLE RADICI MISTICHE DEL GENDER

«Il materialismo incarnato di Freud» VA OPPOSTO alla «dematerializzazione spiritualistica, di allontanamento dalla corporeità, se non di prossimità teologiche» operata da Lacan nel privilegiare una dimensione essenzialmente intersoggettiva dell’uomo, a sfavore del corpo e dell’intrasoggettività.
Quell’idea lacaniana, cioè, di un essere umano solo simbolico, estraneo a se stesso, la cui identità è sempre precaria perché sempre «parlata da Altro (ça parle)», possibili allusioni, va aggiunto, ad una *vox dei* neppure troppo dissimulata.

LA MISTIFICAZIONE POSTMODERNA
Ovvero dove il “secondario” assurge a “primario”

Il sistema psichico si articola in tre ordini :
1) l’*ordine dell’affetto*, alinguistico e arappresentativo che presiede al *sentire*…
2) l’*ordine della rappresentazione di cosa*, dominio di “figure” soprattutto eidetico-visive, privo di linguaggio…
3) ’*ordine della rappresentazione di parola* costituito da immagine acustica, visiva, di lettura e di scrittura.
Funzione simbolico-discorsiva orientata alla verbalizzazione mediante innesco di nessi linguistici, che può promuovere alla coscienza gli altri due ordini….ovvero “messa in parola attraverso il linguaggio» che costituisce il “processo secondario”, modalità del pensare da Freud preposta a legare quell’energia che, nell’inconscia forma di pensiero del “processo primario.
Freud osserva che, in virtù delle «tre logiche», la mente umana sintetizza una «relazione verticale» con il proprio corpo e una «relazione orizzontale» con le menti altrui….ma che anzitutto espressione del legame verticale tra corpo e mente….mentre le orizzontali relazioni con l’altro da sé risulta, nella considerazione di Freud, evidentemente poco rilevante.
E’ quindi necessario primariamente ridimensionare l’importanza e la centralità, tutte postmoderne, del linguaggio nella riflessione sull’uomo, per spostare il baricentro su una fondazione bio-psicologica dell’essere.
La connessione tra sentire e conoscere, tra quota di affetto e rappresentazione pensata, esclude per principio che per Freud l’essere umano sia un essere volto in primo luogo a vedere-conoscere e a relazionarsi in modo neutrale al mondo, ossia che costituisca la sua identità sulla contrapposizione soggetto-oggetto al contrario di quel postmodernismo che ha radicalizzato l’ottica “orizzontale”, dunque intersoggettiva, della formazione dell’individuo, in un’antropogenesi risultante cioè solo dall’interazione con l’altro da sé.

LA NEGAZIONE DELLA “RISONANZA INTERIORE”
Il corpo che prende corpo nella mente

“L’Es è cioè il rappresentante del corpo nella mente. Il suo modo precipuo di essere, di esistere nello psichico, è il sentire: quella percezione proveniente dall’interno che Freud chiama propriamente sensazione, sentimento o pulsione, e che si distingue radicalmente dalla percezione sensoriale proveniente dall’esterno, la cui composizione dà luogo alla rappresentazione del conoscere. Il sentire attiene all’interno, radicandosi nel corpo della mente, mentre il percepire-rappresentare attiene al rapporto con il mondo esterno”

Nella pratica psicoanalitica tutto si gioca su questo “sentire” che è un *ascoltare* con un “orecchio” se stessi e con l’altro il paziente.
Non c’è altro modo di essere psicoanalista che questo.

A sua volta anche il paziente deve imparare a fare lo stesso.
L’interpretazione dei sogni è emblematica a questo proposito.
Tale interpretazione, infatti, è perfetta solamente quando è il paziente a *sentire* come sue le parole dette dallo psicoanalista che, diversamente non si è ancora raggiunta la giusta interpretazione di detti sogni.

Il dialogo psicoanalitico si svolge, quindi, contemporaneamente sul piano orizzontale, l’ascolto dell’altro, e su quello verticale, l’ascolto di sé che, solamente quando combaciano questi “quattro” piani all’unisono l’analisi è ben fatta.

Tutta la psicoanalisi è basata sul SENTIRE e non sul pensare.
Questo differenzia la Psicoanalisi dalla banale Psicologia.

La negazione di questa dimensione VERTICALE, che lascia invece spazio solo a quella ORIZZONTALE, fa chiedersi se non sia molto meglio chiedere ad un computer le risposte ai propri problemi invece che ad uno psicologo, essendo ben più in grado il web di rispondere con le esatte parole di Freud stesso, o chi per esso, ad una qualsivoglia domanda , se resta solo valido quel piano ORIZZONTALE che nega, ad esempio, ad un omosessuale, di avere lui stesso obbiezioni INTERIORI al suo stesso stato poiché si è preventivamente stabilito che non ci possono essere, nella negazione violenta di una qualsivoglia interiorità psichica che si discosti dal solo dato sociologico proveniente dal mondo esterno.

L’Es è cioè il rappresentante del corpo nella mente
Il corpo che prende corpo nella mente
Il quantitativo del corporeo che si traduce nel qualitativo dello psichico
Dunque all’Es del corpo tradotto, nella mente, in simbolico sentire. È questa capacità, e non la facoltà di linguaggio, il presupposto di una visione materialistica dell’uomo e della sua simbolicità.

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SINTETICAMENTE

“L’Es è cioè il rappresentante del corpo nella mente
Il corpo che prende corpo nella mente
Il quantitativo del corporeo che si traduce nel qualitativo dello psichico”

IL LINGUAGGIO DEL CORPO
E L’INDIVIDUAZIONE VERTICALE

“A dispetto di quel che suggeriscono le leggende metropolitane alimentate dalla tradizione psicoanalitica, a Freud sta a cuore la deformazione della vita psichica da parte del linguaggio, non la fondazione psicologica dell’attività linguistica.”

Nell’Es definisce l’«altro del corpo» e l’Io l’«altro del mondo esterno» ….Es, che è allora «il corpo che prende corpo nella mente”

Per evidenziare la distanza tra le teorie freudiane e la rilettura lacaniana – pensiero «fortemente esposto alla seduzione, quanto non alla mistica, del Nulla», principale “alimento” delle discusse posizioni postmoderne che accentuano la prospettiva linguistico-ontologica –, Finelli conduce un’approfondita analisi dei progressi di Freud nel definire il proprio sistema…. contrappone quello che definisce «il materialismo incarnato di Freud» alla «dematerializzazione spiritualistica, di allontanamento dalla corporeità, se non di prossimità teologiche» operata da Lacan ….ridimensionando l’importanza e la centralità, tutte postmoderne, del linguaggio nella riflessione sull’uomo, per spostare il baricentro su una fondazione bio-psicologica dell’essere.

Freud e l’individuazione verticale

In molti suoi scritti, Finelli imputa alla cultura postmoderna di aver estremizzato la concezione ontologica del linguaggio, e di aver sovrastimato, a scapito del processo infrasoggettivo di individuazione, la costituzione intersoggettiva dell’individuo in «una teoria solo culturalistica e sociologica dell’antropogenesi e della formazione dell’individualità»….[cioè] un Es che, nella seconda topica, si configura invece originario, manifestazione del corporeo nello psichico in termini di piacere/dispiacere, mediatore tra la dimensione quantitativa somatica e quella quantitativo-qualitativa della percezione mentale.

L’Es è cioè il rappresentante del corpo nella mente
Il corpo che prende corpo nella mente
Il quantitativo del corporeo che si traduce nel qualitativo dello psichico
Dunque all’Es del corpo tradotto, nella mente, in simbolico sentire. È questa capacità, e non la facoltà di linguaggio, il presupposto di una visione materialistica dell’uomo e della sua simbolicità.

«il materialismo incarnato di Freud» alla «dematerializzazione spiritualistica, di allontanamento dalla corporeità, se non di prossimità teologiche» operata da Lacan nel privilegiare una dimensione essenzialmente intersoggettiva dell’uomo, a sfavore del corpo e dell’intrasoggettività. … l’idea lacaniana di un essere umano solo simbolico, estraneo a se stesso, la cui identità è sempre precaria perché sempre «parlata da Altro (ça parle)», «possibili allusioni, va aggiunto, ad una vox dei neppure troppo dissimulata

Alla fin fine, credo sia ragionevole ritenere che, nell’uomo, il verticale e l’orizzontale o, se si vuole, il singolare e il sociale, siano orientamenti dinamici e dialettici del processo di individuazione che prevalgono alternativamente nel corso dell’esistenza del soggetto, a seconda dei momenti e delle contingenze, a seguito di esperienze che attivano la revisione e il ripristino di un Io messo alla prova dalla vita.

…Io originario che, nell’aderire o rifiutare, persegue la propria definizione, contestualmente discernendo, in forza di una sorta di «logicizzare originario implicito», ciò che è bene e incorporabile da ciò che è da espellere, che è male e deve andare fuori da sé.

A rigor di termini, l’inconscio della psicoanalisi non ha altro contenuto che l’insieme, espresso da un sistema di segni e di significati, delle ‘relazioni psicologiche’ su cui poggia il soggetto. La relazione a Sé e la relazione ad Altro sono le due relazioni fondamentali.

http://www.consecutiotemporum.it/dal-linguaggio-al-corpo-e-ritorno-con-freud/#_ftn14

ALLE RADICI MISTICHE DEL GENDERultima modifica: 2017-05-01T16:14:51+02:00da allan11
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