DIRITTO & MEDIOCRAZIA

“Bisogna fare come se tutte le discipline scientifiche dovessero accettare di subordinarsi a quella, regionale e molto parziale, del diritto. ”

SULL’OMS & ORDINE DEGLI PSICOLOGI
“La mediocrazia porta così ognuno a subordinare qualunque decisione a modelli arbitrari promossi da precise autorità….Lo scienziato mediocre non pensa mai da solo: delega la propria capacità di pensiero a una serie di istituzioni che gli dettano la strategia da seguire…l’autocensura è assolutamente di rigore”
“La mediocrazia”…pag:40

DIRITTO & MENTINE
Ma se dal modello cosiddetto biopsicosociale, per cui si riconosce una natura multifattoriale dei disturbi psichici, cioè quel modello sul quale possono incidervi tanto le componenti di tipo organico, tanto le componenti di tipo psicologico quanto fattori sociologici è stato superato da quello NEUROSCIENTIFICO, a che titolo non si tiene conto dei *neuroni specchio* nell’attribuzione della genitorialità a cani e porci ?
Il concetto di Identificazione, alla base dello sviluppo nell’età evolutiva, è stato scoperto da Freud, sviluppato da René Girard nel concetto di Mimesi e confermato da Gallese nelle neuroscienze con la scoperta dei neuroni specchio.
https://www.facebook.com/neuroscienze.e.medicina/videos/572767079592299/?pnref=story
Tutto questo è missing nel Diritto ?
http://www.studiocataldi.it/articoli/24344-il-vizio-di-mente-tra-diritto-e-scienza-psichiatrica.asp

DSM & OMOSESSUALITA’
“Fino a quando si tratta di arrivare ad una diagnosi dei disturbi mentali, l’impiego dei manuali diagnostici ha una sua validità, quando si deve valutare poi se il disturbo diagnosticato ha inciso sulla capacità di intendere e di volere dell’imputato il discorso si complica. L’inadeguatezza del DSM a fungere da punto di riferimento per il giudice sarebbe da imputare al tipo di classificazione di cui il manuale si avvale, distinguendo i disturbi in base ai sintomi che essi presentano, e non in base alla causa degli stessi. Ugo Fornari, a tal proposito, ha ribadito il concetto: «il DSM è un manuale statistico non clinico e pertanto non ha e non deve avere il valore di un trattato di psichiatria»
U. FORNARI, Trattato di psichiatria forense, cit., p.118
In questo senso, fondare una diagnosi su un’impostazione meramente descrittiva può rivelarsi del tutto insufficiente, essendo, invece, necessario indagare con rigore clinico sulla natura della persona e sui meccanismi psichici e psicopatologici messi in atto nel caso concreto. E’ bene allora integrare la diagnosi descrittiva, compiuta attraverso il DSM, con diversi criteri di tipo biologico-medico, di tipo clinico-psichiatrico e di tipo psicologico, i quali si rivelano particolarmente efficaci per valutare il piano più problematico del giudizio di imputabilità relativo agli effetti dell’anomalia sulla capacità di intendere e di volere.
Fonte: Il vizio di mente tra diritto e scienza psichiatrica
(www.StudioCataldi.it)
IL FATTO CHE L’OMOSESSUALITA’ SIA STATA DERUBRICATA DAL DSM CHE VALORE CLINICO HA , ALLORA ?

SCIENZE UMANE
Le scienze umane sociali : economia, diritto, sociologia, scienze politiche, hanno completamente soppiantato le scienze umane individuali : psicologia, antropologia.
La classificazione che ne consegue distingue i disturbi in base ai sintomi che essi presentano, e non in base alla causa degli stessi.
Tale lettura resta quindi solo statistico-orizzontale e priva, come già ripetuto abbondantemente, di qualunque profondità o altezza.

PREMESSE GIURIDICHE DEMENZIALI
“Il pudore è un sentimento che scaturisce dal rapporto singolo-società tanto che, quanto più il singolo conquista spazi di dominio e autonomia, tanto meno risultano avvertiti sentimenti quali il pudore, la vergogna o l’orrore dinanzi a forme di esistenza (propria o altrui) pulsionali e in conflitto con un ordine stabile e socialmente accettato…. Allora, per quanto si tratti di un elemento culturale, variabile nel tempo e nello spazio, è indubitabile che esso possieda un primordiale contenuto fisico, definibile sulla base delle scienze naturali, e che, riferendosi al “comune” sentimento, occorra individuare le leggi che istituiscono un nesso causale tra la visione di atti sessuali e una reazione di disgusto o disagio.”
FALSO
Il pudore è la percezione inconscia dell’ambivalenza sessuale non solo finalizzata al piacere bensì alla procreazione, in prima istanza.
Questo determina il senso del pudore.
Una percezione interiore e non esteriore.
Per questa ragione i Gay Pride sono osceni checché ne dicano gli stupidissimi legislatori e/o giudici
http://www.corsomagistratura.it/2015-gennaio-febbraio.pdf

LOVE IS LOVE
Aristotele, nel suo Perì psychés sosteneva l’esistenza di due “motori” dell’azione umana, la ragione e l’emozione, affermando che se essi possono nella gran parte dei casi procedere di pari passo, divenendo così l’emozione spinta positiva che concretizza l’azione ragionata, altre volte, invece si scindono, potendo l’emozione causare un’azione non voluta o, addirittura, non condivisa della ragione. Infatti, egli affermava che un’azione umana nasce da un desiderio emozionale oppure dalla consapevolezza di ciò che è bene, ma se l’armonia tra desiderio e consapevolezza viene meno, sarà inevitabilmente la passione a prendere il sopravvento.
Che le emozioni siano espressione pura della istintualità dell’essere umano e che abbiano poco a che fare con la ragione, viene confermato dal fatto che due diversi soggetti, di fronte ed un’identica situazione, che sia di una certa valenza affettiva, potranno agire con modalità completamente diverse, a seconda dell’habitus caratteriale: “in altri termini l’emozione va studiata nelle sue modalità di integrazione nella struttura della personalità”
Molti secoli dopo Cartesio, con Spinosa tra i maggiori teorici delle passioni nel pensiero filosofico moderno, intuisce l’impossibilità, per chi agisce sotto l’influenza delle passioni, di possedere una chiara conoscenza della realtà
In ambito scientifico si è rilevato come in realtà esista una linea di demarcazione tra emozioni e passioni. Così si è detto che emozione è l’intenso turbamento affettivo, di breve durata e in genere di inizio improvviso, provocato come reazione a determinati avvenimenti e che finisce col predominare sulle altre attività psichiche (ira, paura, gioia, spavento, vergogna, ecc..). La passione, invece, è uno stato affettivo violento e più duraturo, che tende a predominare sull’attività psichica in modo più o meno invadente o esclusivo, sì da comportare talora alterazioni della condotta, che può divenire del tutto razionale per difetto di controllo37. A essa sono riconducibili certe forme di amore sessuale, di odio, di gelosia, di entusiasmo, di ideologizzazione politica38. Ciò che distingue questo tipo di delitto da quello emotivo è la progressiva corrosione della volontà, una concentrazione affettiva che paralizza i poteri di critica e di controllo e che assorbe tutta la vita di un individuo. Tali stati passionali, pertanto, provocano dei profondi e duraturi perturbamenti psichici che sono in grado di disorganizzare l’equilibrio mentale dell’Io a tal punto da indurlo, in determinate circostanze, a commettere un gesto criminale.
Fonte: Il vizio di mente tra diritto e scienza psichiatrica
(www.StudioCataldi.it)

DIRITTO
Il sistema giuridico è consapevole di far parte delle “scienze umanistiche” e quindi ben lungi dall’essere scientifico.
Per ottemperare a questa lacuna si serve della psichiatria ma, quest’ultima categoria, è dominata e ferma sulle posizioni sociolatriche di Basaglia & company nella più completa trascuratezza delle moderne acquisizioni delle neuroscienze.
Ne consegue una lettura che ritiene tutte le malattie mentali solo ed esclusivamente una conseguenza di ragioni sociali e, come tali, relative allo storicismo. Si veda la riduzione alle sole categorie di egosintonico ed egodistonico dell’omosessualità.
Ma su che cosa si basi la “Miseria dello storicismo” lo ha già spiegato esaurientemente Popper.
Domina tutt’ora, quindi, una visione foucaultiano-marxisteggiante della giustizia che travisa la realtà sulla base di questa antiquata lettura dei fenomeni e che riveste pomposamente con sentenze inconfutabili l’ottusità e parzialità del tutto distorcendo sistematicamente le menti delle persone nel suo permanere nel “’68 pensiero” seppure postmodernamente declinato

DIRITTO & MEDIOCRAZIAultima modifica: 2017-04-03T14:48:25+02:00da allan11
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