SULL’IMPOSSIBILITA’ DI ESSERE OMOFOBI

. Vi sono delle persone che detastano gli omosessuali? Sì. Vi sono delle persone (una piccolissima minoranza) che li picchiano o compiono altri atti di violenza contro gli omosessuali? Sì. E’ una pessima cosa? Ovviamente sì. Possiamo biasimarle? Certamente sì. A loro va tutto il nostro sincero biasimo, ci mancherebbe. Possiamo chiamare queste persone “omofobe”? No. E perchè no? Perchè l'”omofobia” non esiste. Non si può essere qualcosa che non esiste. Infatti “omofobia” significa paura irrazionale dell’omosessualità. Non credo che i gay (felici, gai?) spaventino nessuno, a meno di non trovarsi in un’ orgia omosessuale. In quel caso, confesso, mi spaventerei molto anch’io. Per il resto nemmeno quelli che li odiano hanno paura degli omosessuali. Li odiano, ciò è molto male, ma non ne hanno paura. Nessuno ne ha paura. Quindi non esistono nè l’omofobia nè gli omofobi. “Omofobia” è soltanto un termine inventato a tavolino, ripreso per metà dal linguaggio psichiatrico, come un’altra parola alla moda, “xenofobia”. Ma a volte si parla anche di “islamofobia”. Sono tutti i termini inventati dalla polizia del pensiero, dalla psicopolizia del politicamente corretto. A cosa servono? A demonizzare chi dissente dal pensiero unico. Si tatta di neologismi che svolgono solamente il compito di criminalizzare chi esprime convinzioni diverse dall’ideologia dominante. E di intimidire chi è tentato di esprimerle. Si vede benissimo quando qualcuno si difende: “io non sono omofobo”, “io non sono xenofobo”, “io non sono “razzista”, io non sono “sessista” (altro termine coniato dalla psicopolizia del pensiero), eccetera eccetera. Chiunque si difenda in quel modo ha già lasciato terreno all’avversario. Non si usa la lingua dei servi del pensiero unico, perchè quella lingua è fatta apposta per impedirti di pensare liberamente. Appena la usi, anche per giustificarti. già per te si mette male. Già sei sul terreno preferito dall’avversario. Questi fantasmi linguistici della orwlliana neo-lingua perderanno la loro presa appena noi – tutti noi – smetteremo di usarli. Sono fantasmi e nulla più che fantasmi, hanno come fine di impedire una razionale discussione su tutti i temi che stanno a cuore al nuovo Potere, figlio dell’unione apparentemente contronatura del capitalismo assoluto (finanza e multinazionali) e del Sessantotto- pensiero. E che si esprime come ideologia liberal la cui versione grottesca, imbecille e ipocrita è il “politicamente corretto” (se dici “negro” sei “razzista”, se dici “nero” non lo sei, dalla lettera G dipende la tua appartenenza alla cerchia dei tipacci o delle persone perbene, roba da pazzi rincoglioniti!). Bene, non so voi, ma io ne ho le scatole piene. Ma veramente piene.Sono stufo che mi dicano come devo parlare, come devo pensare, come devo comportarmi. Sono stufo che questa gente pretenda di cambiare le nostre vite rendendoci dei decadenti, dei corrotti, dei materialisti, non più padroni della nostra lingua, delle nostre parole, dei nostri costumi, dei nostri quartieri, delle nostre città, delle nostre vite. Depuriamo il nostro linguaggio dal veleno del politicamente corretto, depuriamo il nostro pensiero dai pregiudizi mortiferi dell’ideologia dominante, depuriamoci dal conformismo dei ridicoli rappresentatnti del circo mediatico (con tutto il rispetto per i veri circensi) o dei nani e ballerine del mondo dello spettacolo, che indegnamente abbiamo idolatrato. Liberiamoci da questa stampa infame, da questa tv che condiziona le nostre vite nel modo peggiore, da questa scuola che invece di insegnare il senso critico insegna a diventare semicolti conformisti adulti. Liberiamoci per farla finita con la presunta omofobia. E con la presunta xenofobia, il presunto sessismo, la presenta ‘islamofobia, la “transfobia” e tutte le trovate che la macchina della dissouzione e la sua psicopolizia tenta di ficcarci in testa. Sono fantasmi, nient’altro che fantasmi. Io non credo ai fantasmi. E voi?

SULL’IMPOSSIBILITA’ DI ESSERE OMOFOBIultima modifica: 2016-10-24T12:23:55+02:00da allan11
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