CLAUDIA & PAOLA E L’ANIMA SECONDO FELLINI

Al minuto 1.28.40 del più geniale film di Federico Fellini fa la sua comparsa l’ANIMA: CLAUDIA
“La ragazza della fonte. E’ una di quelle ragazze che danno l’acqua per guarire. E’ bellissima, giovane e antica, bambina e già donna, autentica, solare”

A quell’epoca, Fellini, era in analisi con Ernst Bernhard, il primo psicoanalista junghiano in Italia, da cui sono indelebilmente segnati i suoi più bei film; questo e “La dolce vita” dove, anche qui, l’Anima, PAOLA, lo chiama, sempre nel finale del film, per abbandonare la sua vita insulsa, geniale anticipazione di quel “Nichilismo gaio” ancora attualissimo.
Ma lui , invece, questa volta è sordo a quel richiamo e resta con “il mostro” della sua vita solo caotica, sformata come quel mostro, appunto.

In questo film, “Otto e mezzo, invece, le risponde,

E’ la storia della *crisi esistenziale* di un regista, Guido, Marcello Mastroianni, che incarna quella di Federico Fellini stesso..
Il suo spirito creativo si è inaridito e non riesce a dare una direzione chiara al suo progetto cinematografico. Continui dubbi e incertezze si palesano attraverso una crisi esistenziale senza via d’uscita, in cui non riesce a dare un senso al suo rapporto con gli altri e al suo passato. E tutto questo non fa che rendere consapevole quello smarrimento che egli si porta dentro da anni e che le cure della esistenza quotidiana e del lavoro avevano in parte mascherato.
Il regista è sempre più confuso, non ha idea di cosa vuole raccontare, né di come farlo. La sua confusione professionale rispecchia la sua confusione vitale.

Ma ecco che compare Claudia, la trasposizione cinematografica del concetto di Anima junghiano, che gli apre quella strada alla comprensione di se che si paleserà pienamente solo al momento della “illuminazione” finale :”Perché non sa voler bene” “Perché non sa voler bene” “Perché non sa voler bene”

Solo all’ultimissimo momento Guido, infatti, ha la percezione che tutto quello che gli accade intorno, tutte le persone che ha conosciuto e che con lui hanno percorso la strada della vita, nel bene e nel male, sono parte di lui.
Tutti insieme in un girotondo circense roteano intorno a lui, che li dirige, ma che da loro riceve, un dare-avere indistinguibile. Nel carosello finale con tutti i personaggi del film, il regista, che ha ora riconquistato l’innocenza e la gioia di vivere, si rivede bambino.
Perché ora “Sa voler bene” a tutti coloro che gliene hanno voluto.

CLAUDIA & PAOLA E L’ANIMA SECONDO FELLINIultima modifica: 2018-05-19T02:44:37+02:00da allan11
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