Visione globale che esige di applicare su scala sociale una certa concezione della sessualità.
Parte dalla sfera individuale e pretende, in nome dell’uguaglianza e di nuovi diritti, di estendersi alla comunità.
Dalla “cosa sessuale” alla “cosa pubblica” e viceversa.
Offre la miglior giustificazione per il business delle biotecnologie, per il mercato della biogenetica promuovendo silenziosamente il progetto biopolitico della ipermodernità.
E’ la punta più avanzata di gestione e controllo della soggettività in nome di una tecno-biologizzazione che nega lo psichico nel trionfo narcisistico dell’Io a discapito del “bene comune”, con l’ausilio di una psicologia ridotta a solo Cognitivismo, Comportamentismo e Costruttivismo.
E’ solo la parte visibile di un mostruoso iceberg sottostante che vuole negare e stravolgere le strutture simboliche e antropologiche dell’uomo da quando esiste la civiltà.