MISTICA

I LIKE THIS MAN

«In quel contesto, la mistica sarà, per Michel de Certeau, narrazione di una perdita e enunciazione di un desiderium, la nostalgia dell’assente come desiderio del suo ritorno» (Fabula mistica, Jaca Book 2008, p. XLII).”
«È mistico colui o colei che non può fermare il cammino e che, con la certezza di ciò che gli/le manca, sa di ogni luogo e di ogni oggetto che non è questo, che qui non si può risiedere né accontentarsi di quello. Il desiderio crea un eccesso. Eccede, passa e perde i luoghi. Fa andare più lontano, altrove»

DESIDERIO : UNA DIMENSIONE MISTICA

«L’impulso al mistico viene dalla mancata soddisfazione dei nostri desideri da parte della scienza. Noi sentiamo che anche una volta che tutte le possibili domande scientifiche hanno avuto risposta, il nostro problema non è ancora neppur toccato» (Ludwig Wittgenstein, Tractatus logico-philisophicus, 25.5.1915)

La mistica è sintomo di un’apertura che è anche una ferita, e come tale essa rappresenta, rispetto all’immagine del soggetto configurata dalla modernità, l’altro volto di una ricerca dell’identità che non riesce in alcun modo ad accontentarsi della sola esaltazione del cogito.

La mistica si offre a uno studio razionale dove la questione dell’essere, come fondamento metafisico, va congiunta alla logica, nell’unità di intelletto e volontà.

Pensiero storico filosofico, antropologico culturale e religioso insieme.
Matrimonio impossibile per i maitres à penser della “Franch Theory” che ancora c’ammordano con il Postmoderno.
Da Althusser a Bettelheim, da Derrida a Lacan, da Foucault a Levi-Strauss.
Impossibilità nell’ambito delle pratiche del sapere, cioè, per chi non ha mai rotto con il politically correct di tali pratiche.

In Heidegger, Il pensiero riflettente (quello a cui egli fa riferimento) s’attarda nella ‘localizzazione del luogo che riunisce nella loro essenza essere e niente, che determina l’essenza del nichilismo e che consente così di riconoscere le vie per le quali si delineano i modi di un possibile oltrepassamento del nichilismo’.

Ed è proprio l’anima che s’inabissa nel nulla viene restituita alla verità !

“E se non è né bontà, né essere, né verità, né Uno che cosa è dunque ? E’ il nulla, né questo né quello. Se tu pensi ancora che è qualcosa non è quello. Dove dunque l’anima deve cogliere la verità ? Non la trova la dove essa è stabilita nell’unità, nella prima purezza, nell’impressione della pura essenza ? Non trova la verità ? No, non trova là da cogliere la verità; ma piuttosto E’ DI LA’ CHE PROCEDE LA VERITA’, DI LA’ CHE E’ USCITA !!”

In queste parole del mistico Meister Eckhart si trova, appunto, la risposta “inattuale” ed “errante” che forse Heidegger cercava.
Perché se è vero che “Dio condusse l’uomo nel deserto” non è men vero che solo dal deserto e dall’esperienza mistica del nulla può sorgere l’autenticità dell’Essere. Poiché : “La differenza tra il vuoto…e il vuoto meraviglioso… è un capello”
come recita un koan Zen. Come solo quello di un capello è il salto necessario per oltrepassare il nichilismo postmoderno per accedere all’ulteriore tutto ancora da scoprire ma colmo di Luce da cui sorge la Verità stessa.

IL MISTICO & IL FILOSOFO

Il mistico entra *NEL* nulla.
Il filosofo si limita a passare solo *ATTRAVERSO* il nulla, sfiorandolo solamente, per riemergere immediatamente e restando abbarbicato al suo bel e caro “COGITO, ergo sum” come ad uno scoglio senza immergervisi totalmente.
Solo una spruzzatina di *nulla* e via andare, compiaciuto di sé come non mai , unico ente superiore , piagnuccolando solo un po’.
Ridicolo

IL DESIDERIO, IL MISTICO & DON GIOVANNI

Il modo più corretto di nominare Dio non è quello di dire *positivamente* ciò che egli è, bensì quello di dire *negativamente* ciò che egli non è, negandogli progressivamente ogni determinazione concettuale e ogni attributo, sino a pervenire alla conclusione che il suo essere è *nulla*, ovvero nessuna delle cose finite.

Il mistico e Don Giovanni sono in qualche modo l’uno lo specchio rovesciato dell’altro.
L’uno costantemente rivolto verso Dio, l’altro perennemente distolto da Lui, tentano di dare una risposta allo stesso problema, alla stessa crisi dello spirito.
Per il conquistatore o il seduttore, il degrado dei poteri umani e della legge divina è la scusa per imporre al mondo la legge del loro desiderio.
Per il mistico il degrado è uno stimolo a cercare Dio secondo l’ispirazione del desiderio e la logica del cuore.

“Nel momento stesso in cui si sviluppa e poi declina la mistica nell’Europa moderna, fa la sua comparsa una erotica.
Non è una semplice coincidenza.
Entrambe derivano dalla “nostalgia” corrispondente alla progressiva cancellazione di Dio quale unico oggetto d’amore.
In pari misura esse sono il frutto di una separazione” M. de Certeau

In questo gioco di specchi in cui Don Giovanni è il doppio rovesciato del desiderio mistico, non è un caso che anche quest’ultimo tipo di desiderio si fondi su una rottura con la legge e il mondo.
Entrambi sono trascinati in quella ricerca dell'”insostenibile leggerezza dell’essere”, dal desiderio di quella stessa vertigine dello stare sull’abissale e senza limiti.

E il nulla è proprio questa vertigine, essendo anch’esso l’abissale e il senza limiti per definizione stessa.
E il colmo è la stessa grandezza di Dio, per i mistici, sta proprio nel raggiungere questo punto, questo luogo estremo del desiderio in cui egli stesso si perde nel godimento del suo proprio Nulla.
E in quel momento supremo l’anima, perduta in Dio, è “liberata da Dio” e Dio stesso non trova più luogo nell’uomo, il quale va così ad occupare un luogo, in qualche modo, anteriore alla divinità.

“Dio conduce questo spirito nel deserto e nell’unità di se stesso, dove egli è un puro uno e scaturisce in se stesso.
Questo spirito non ha un perchè: se dovesse avere un perchè, anche l’unità dovrebbe avere il suo perchè.
Questo spirito stà in unità e libertà”

L’Uno, che per l’appunto non è determinato da nulla, e quindi è assolutamente libero.
L’Uno, verità libera e indipendente, non è che libertà dell’origine, sottratto alla tirannia del perchè.
Libertà originaria è libertà integrale e senza confini o impedimenti, come solo può essere considerando che il suo fondamento è il nulla.
Fulcro della teologia negativa è questo movimento per cui l’anima si inabissa nel nulla.
Per l’anima in stato d’abbandono non c’è più Dio, non ci sono più le opere.
Là solo l’Essere che Heidegger ruba a Plotino ma che nomina solo diversamente.
E’ questo il nulla che Cristo stesso incontr sulla croce quando grida :”Dio mio, Dio mio perchè mi hai abbandonato ?”
Questo significa *annichilimento* generale e semza limiti.
Solo nel nulla e a fronte del nulla Dio si riconcilia con l’uomo.
Dove può allora l’uomo incontrare Dio se non lì, nell’annichilimento della divinita ?
E’ solo in quell’attimo che avviene il paassaggio dal NULLA al TUTTO e Dio salva Cristo dal nulla stesso.
E’ solo nel momento dell’estrema povertà, l’assoluta passività in forza della quale non si è titolari neanche del luogo in cui Dio agisce in noi e per noi, rappresenta il punto di svolta e l’apice del dono divino.
Solo chi non ha nulla, tanto meno se stesso e il proprio volere, è nella disposizione di accogliere tutto come se fosse un di più che gli è dato gratuitamente.
Dal nulla al tutto !

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“Sia la mistica sia la psicoanalisi discutono del e nel soggetto desiderante, ed è alle forme assunte da tale desiderio che bisognerà prestare attenzione”
Fabula mistica p.XIX

MELANCHOLIA

Cerchiamo sempre un assente.
Per quanto oro, denaro, donne tu abbia avuto è sempre un ulteriore che cerchiamo. Un desiderio per l’oltre. Un altrove che è sempre e solo nostro, Segreto e solitario. Incondivisibile e che ci manca.
Solo a noi.
Propriamente a noi.
Singolarmente.

E come nell’amore non troviamo mai le parole.
Solo frammenti, “morceau”, pezzi soltanto.
Che per intero non possiamo dire.
Non ci sono le parole.

Possiamo stordirci del pres-ente.
Restare presso l’ente soltanto.
Ma l’autentico ci richiama all’Essere
al Tempo dell’Essere tutto intero
passato-presente-futuro
e allora qualcosa manca.
Qualcosa non c’è.
E come ora un assente ci fa scrivere.

MISTICAultima modifica: 2016-01-19T16:57:08+01:00da allan11
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