IL NEVROTICO

“Il nevrotico vive delegando all’altro la responsabilità del proprio desiderio; aspetta sempre che sia l’altro a scegliere; ha un rapporto ambivalente con la Legge; non obietta la Legge, anzi si sottomette alla Legge, ma ha una concezione sacrificale, “patibolare” (avrebbe detto Lacan) della Legge.”
Condivido totalmente questa definizione del nevrotico di Massimo Recalcati.

Il nevrotico è quindi tale per due ragioni diverse e, in fondo, speculari.
La prima: non è in grado di riconoscere e affermare pienamente il proprio desiderio. Non è dunque fedele al suo desiderio. Lo tradisce, viene meno alla sua vocazione, al suo daimon. Lo rimuove. E, in questo modo, ovviamente si ammala, perché il rimosso riaffiora nel sintomo (più o meno grave, più o meno doloroso).

La seconda: si “sottomette” alla Legge, non “si dà” una legge. La Legge è dunque qualcosa che gli viene imposta dall’esterno. Non è la legge della realtà che gli impone dei limiti e che il soggetto si dà da sé in base all’accettazione del principio di realtà. E’ la legge delle convenzioni sociali o delle imposizioni e divieti familiari. E’ la Legge del Super Ego. E non la legge dell’Io.

Ovviamente il nevrotico soffre nel rinunciare al proprio desiderio, ma allo stesso tempo ne trae un tornaconto importante: è sollevato dall’ansia di dover affermare il proprio desiderio di fronte al fantasma del Super Ego che gli impone di negare il desiderio.

E ha solo due modi per sopportare/alleviare quest’ansia e passare alla realizzazione (anche se in queste condizioni necessariamente breve, solo episodica e a intervalli; solo come performance) del proprio desiderio.

Il primo modo, che potremmo definire “ante quam”, è quello di affidare ad un altro l’assunzione del proprio desiderio, che sia cioè un altro a prendere l’iniziativa (anche) al posto suo (è questa una dinamica frequente nei rapporti sessuali, quando uno/a dei due partner non assume mai l’iniziativa e l’affida sempre all’altro/a).

Il secondo modo, che potremmo definire “post quam”, è quello di espiare in qualche modo la colpa di aver realizzato il proprio desiderio, facendo di tutto per intossicare (nelle forme più varie e verrebbe di dire anche impensate e meno sospette, con pratiche di sacrificio o di autoflagellazione) il piacere appena provato.

IL NEVROTICOultima modifica: 2016-01-05T02:49:59+01:00da allan11
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