Diritti & Costituzione & Gender

“Almeno la decenza è salva”. È il commento su Twitter di Nichi Vendola,
presidente di Sinistra Ecologia Libertà. Poi scrive: “Come in passato, anche
oggi ha dato prova sulla stampa dei suoi pregiudizi e del suo disprezzo
sul tema dei diritti delle persone”.

1. Ogni dichiarazione dei diritti inviolabili dell’uomo mira a
salvaguardare la personalità dei singoli individui che compongono la
società, ed ha come suo fondamento la persona umana
Ciascun soggetto, per il fatto stesso che vive ed agisce, si pone in
rapporto con le persone con le quali, in maniera più o meno stabile, si incontra.
Da ciò l’esigenza di regolamentare questi rapporti, in modo che la sua
personalità, così come quella delle persone con le quali viene a contatto, sia
salvaguardata.
2.Il diritto positivo, quale contemperamento di contrapposte
sfere giuridiche, deve, per raggiungere i propri scopi, essere conforme
ad alcuni precetti morali.
E queste sono le norme universalmente valide, che vengono
richiamate a proposito di quelli che sono considerati i diritti
inviolabili dell’uomo, e che in quanto tali sono ritenute da tutti
accettabili.
Ogni ordinamento giuridico deve fondarsi sul rispetto di certe norme
morali che in quanto riguardano non soltanto la coscienza dei singoli,
ma anche le relazioni intersoggettive, siano comuni ad ogni cultura,
sia religiosa che laica.
Il diritto positivo, quale contemperamento di contrapposte
sfere giuridiche, deve, per raggiungere i propri scopi, essere conforme
a precetti morali, che la COSTITUZIONE sia in grado di rendere
concretamente coattivi
3.Il conferimento ad un certo soggetto di determinati diritti
implica anche l’imposizione, correlativa, di obblighi ai consociati,
che rendano concretamente possibile il godimento del diritto stesso:
ogni diritto in tanto può essere fatto valere, in quanto certi obblighi –
della più varia natura e consistenza – siano imposti agli altri
consociati.
4. Dal fatto che ogni diritto non è concepibile a prescindere
dalla correlativa imposizione di obblighi, deriva che il
riconoscimento dei diritti non può protrarsi all’infinito, perché la
società non è composta da un solo soggetto, ma da una pluralità di
essi; così che ogni riconoscimento dei diritti non è possibile a
prescindere da una limitazione della libertà altrui.
5.“ La Repubblica riconosce i diritti della famiglia
come società naturale fondata sul matrimonio”. (art. 29, 1° comma).
DISCONOSCENDO I PRECETTI COSTITUZIONALI e l’istituto matrimoniale
che ne è oggetto, si alterano i connotati di quelle che ne costituiscono
le necessarie premesse
Tutto ciò contrasta con la natura umana, prima ancora che con
ogni precetto morale e giuridico.
Alla base della vita di ogni essere umano vi è il matrimonio,
quale unione dell’uomo e della donna, che presuppone la diversità dei
sessi. Pretendere di annullarli significa violare le regole della
creazione, e commettere un atto contro natura, che pregiudica quei
diritti connaturati alla natura umana, che la Costituzione ha
riconosciuto nell’art. 2 come antecedenti ad ogni tutela normativa
I diritti propri della natura umana sono insisti nell’istituto
familiare, in quanto ad esso antecedenti, così da costituirne la
necessaria premessa.
Ogni diritto soggettivo che sia riconosciuto come diritto inviolabile
dell’uomo è connaturato alla natura umana nella sua fisicità, nella sua
corporeità, ed a questa appare consequenziale. Disconoscerlo
significa alterare le regole che sono alla base dell’esistenza, del
riconoscimento dei diritti inviolabili dell’uomo, quale realtà
preesistente ed antecedente ad ogni riconoscimento normativo.
L’uomo non è un’entità astratta e metafisica, ma un essere vivo
e concreto, con tuttequelle caratteristiche che gli sono proprie, e
che giustificano la presenza, in lui, di corrispondenti diritti umani.
L’uomo non è una creazione dell’intelletto, che possa essere
modificata a piacimento, ma è un’entità fisica, che nella sua
corporeità è tangibile e concreta.

[Da tempo gli ecologisti cercano di salvare la natura, costituita dal mondo
minerale, vegetale e animale, dall’opera distruttiva dell’uomo, dalle
sue manipolazioni che ne pregiudicano la consistenza, come avviene
attraverso l‘industrializzazione, ed i progressi della scienza e della
tecnica. Niente invece si obietta alle alterazioni infinitamente più
importanti e più gravi che, violando l’ordine naturale delle cose,
abbiano ad oggetto la natura umana.]

Quella che viene chiamata l’IDENTITA’ DI GENERE non è un’identità,
ma la negazione di ogni identità, sul piano fisico e corporale.
Sulla base di tale presunta identità si giustifica qualunque aberrazione
e qualunque perversione, disconoscendo ogni precetto morale.
Tutto ciò contrasta con le più elementari esigenze di salvaguardia dei valori
morali avvertiti dalla coscienza di ciascuno, come con ogni regola di
civile convivenza. Una società non può esistere senza valori morali;
ed il richiamo al più assoluto relativismo, di questi è la più completa
negazione.

Diritti & Costituzione & Genderultima modifica: 2013-05-05T01:45:55+02:00da allan11
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