Paranoid

 In un mondo fatto di sola Immagine e Diritti
Un mondo incorporeo, ideologizzato e astratto figlio del fantastico , allucinato e onirico mondo delle merci
Dove l’Io è considerato solo un prodotto, come gli altri e come nella pubblicità, solo condizionato culturalmente.
E l’identità personale, così poco malleabile, plasmabile e rinnovabile, ridotta perciò ai suoi ruoli sessuali e sociali imposti da convenzioni.
Che grazie a questo possono essere rovesciate mediante il semplice atto di volontà per assumerne una nuova
Esattamente come nella moda e a seconda della legge della domanda e dell’offerta.
In un mondo dove sempre più domina l’assenza dell’IO
Dove anche nell’arte e nella letteratura non si sa far di meglio che esprimere questa aura emotivamente ottusa che vuole che ci si fermi alla superficie
In questa Paranoia, e non per modo di dire, per la metafisica occidentale che vede in qualunque “profondità” il terrore della sua resurrezione
In questo vicolo cieco del modernismo e post come esclusivamente “narrativo”
Dove allora deliri, allucinazioni, “codici” segreti e cospirazioni storiche, dimentichi ormai dell’ “amico Orazio” e delle “cose che ci son in cielo e in terra più di quante ne sogni la tua filosofia”, ora si riducono solo a “trame” che dovunque conducono allo stupore con l’unico fine di non vederle naufragare nel nulla più insensato
Dove in tutto questo non è morta solo la religione ma anche la psicologia
E al suo posto quella Paranoia, appunto, che serve da sostituto a queste perchè da l’illusione che la storia ubbidisca a un principio interno di razionalità, un principio non molto confortante ma preferibile, dopo tutto, al suo contrario, dove niente è connesso con niente.
Una condizione che non molti riescono a sopportare a lungo.
In questo delirio “culturalista” l’esperienza di un individuo non si aggancia in alcun modo alla esperienza di un altro uomo.
E non resta ora che la scelta tra il surrogato della Paranoia o l’insensatezza del Vuoto.

Ecco, in questo desolante quadro dell’attualità, conviene allora nuovamente ricercare cosa ci unisce nel profondo.
Ciò che ci “re-lige” veramente e non i suoi folli surrogati
Iniziando dall’andare “controcorrente e non, invece, dietro all’onda prodotta da questa potente azione di persuasione.
Senza paura di apparire diversi e di venire criticati per ciò che può sembrare perdente o fuori moda”.
Che l’appagante sentimento beota di pace oceanica e di unione con il Cosmo lo lasciamo a tutti quei tonti che cercano ad Oriente spiegazioni nullificanti che non si discostano di una virgola dalla Paranoia anzichè descritta e decifrata
Nella sua variante, magari, pseudofreudiana, di un ritorno all’infantile “liquido amniotico”
Della stessa dignità del platonico e irrazionale Uroboro
Come se migliaia d’anni di storia non ci avessero ancora insegnato che l’archeologia del sapere riempe a posteriori i vuoti lasciati con i Desideri
Che per restaurare il sentimento di comunione non è necessario riconoscere che sia avvenuta alcuna esperienza di separazione
Ma solo chiedersi da cosa siamo contenuti e che ci anticipa
E perchè ci parla proprio attraverso quel Desiderio infinito e misterioso lui stesso
Quel Desiderio di cui son composti anche i nostri sogni
Perchè non è ancora finita e mai finirà
“Caro Orazio……che restano ancora….più cose in cielo e in terra di quante….”narri”…la tua…..piiiiiiiiiiiiiiiccola paranoica filosofia postmoderna”

 
Paranoidultima modifica: 2013-05-02T12:19:00+02:00da allan11
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