Desiderio di famiglia

Viviamo in un epoca di pesante svalutazione del corpo, che non viene vissuto
in tutte la sua capacità espressiva della libertà dell’uomo, cioè in quel
“essere-per-l’altro”, unica e autentica pienezza della Libertà, ma solo
nella sua riduzione a “bios”
Ma poi neppure a quello solo, che sarebbe già sbagliato, ma ad un “bios”
pure mutilato di quel senso che comunque esprimerebbe ugualmente.
Parlo di una sessualità dove il “bios” è stroncato ed alterato dalla chimica
spacciata per “liberatoria” quando è invece solo CASTRANTE nel senso
originale e autenticamente freudiano.

Ma ciò nonostante, questo “bios”, seppur così ulteriormente ridotto, non può
non fare i conti con lo spirito, l’anima, la psiche, l’intenzionalità o,
come io preferisco chiamare tutto questo, con il proprio Desiderio poichè,
volendo, mentre di tutti gli altri modi di appellarlo si possono nutrire
dubbi sulla sua consistenza reale, del proprio Desiderio, anche con tutta la
buona volontà e/o ostilità, non se ne può proprio fingere l’inesistenza.
Perchè del Desiderio siamo fatti come di carne.

E le due cose non possono essere separate, pena la dissociazione, ovvero la
scissione schizofrenica come, viceversa, solo quando si fondono veramente in
unità, l’uomo diventa pienamente sé stesso.
La salute mentale è tutta giocata all’interno di questo scarto.

Ora, di corpi ce ne sono di due tipi.
Maschile e femminile
Mentre il Desiderio è unico, perfettamente uguale in entrambi
Questo fa sì che l’uomo e la donna si cerchino, spinti dallo stesso
Desiderio, da questo “bisogno” dell’altro che li supera.

Ma come insegnano le favole, per raggiungere quel “…e vissero felici e
contenti” , bisogna superare una miriade di ostacoli interiori.
Bisogna, cioè, non cadere in tutti quei trabocchetti del Desiderio malato,
immaturo, irresponsabile.
Le favole, appunto, sono bravissime ad illustrarli metaforicamente.

Oggi, in particolar modo, nella moratoria del vuoto spacciato per libertà, i
consumi di lusso spaccano quella noia di un mondo senza l’eternamente nuovo
dell’Amore e, i giovani già vecchi, per fare i Re (Mida), perdono il meglio
della regalità, essere cioè dei Principi giovani e innamorati.
Solo quelli, quindi, che riescono a superare i moderni draghi e giganti
raggiungono la pienezza del loro Desiderio in quella unità della famiglia,
dove, corpo e Desiderio solo si uniscono e nella teologia dell’Amore si
intrecciano.

Poesia ?
Teologia ?
No, …solo psicoanalisi !!

http://www.libreriauniversitaria.it/mondo-incantato-uso-importanza-significati/libro/9788807815812

Desiderio di famigliaultima modifica: 2011-07-01T16:54:15+02:00da allan11
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