Prima e dopo il “Cogito”

“…l’uomo “assorbito” dall’oggetto che conosce non può essere richiamato a
sé se non da un Desiderio […] E’ il Desiderio (cosciente) di un essere a
rivelarlo come tale, spingendolo a dire “Io”…[…]  Solo nel e mediante, o
meglio ancora, come “suo” Desiderio, l’uomo si costituisce e si rivela – a
sé e agli altri – come un Io, come l’Io essenzialmente diverso dal non-Io, e
radicalmente opposto al non-Io.  L’Io (umano) è l’Io di un – o del .
Desiderio.  “

A. Kojève – Introduzione alla lettura di Hegel – Adelphi – pag 17-18

“…nella filosofia contemporanea è stato variamente svolto il tema del
desiderio e del rapporto con l’oggetto […] Raramente invece ci si spinge
ad esaminare l’intera ampiezza del movimento intenzionale del desiderio.  Il
pensiero contemporaneo si ferma prima, pago di starsene solo ad alcune fasi
iniziali di quel movimento, timoroso e recalcitrante ad affrontare l’analisi
fenomenologica stessa del moto del desiderio. E pour cause ! poichè
quest’ultima porta lontano, e a seguirla come si deve le filosofie della
sola finitezza corrono un doppio rischio mortale: quello di dover proseguire
l’analisi oltre il finito, rinnegando se stesse; e quello di bloccare
artificialmente l’analisi, rinnegandosi come pensiero.

V. Possenti – Terza navigazione – Armando – pag 285-286

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Prima e dopo il “Cogito”ultima modifica: 2011-02-13T00:27:33+01:00da allan11
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