SCIAME & SIMULACRI

Oggi l’astrazione è la generazione da modelli di un reale senza origine o realtà: una iperrealtà. Il deserto del reale stesso. La simulazione è la forma di simulacro che nasce nella nostra epoca, il periodo post-moderno.

Quello che è successo nella nostra società è che i cittadini sono arrivati al punto di perdere qualsiasi contatto con il mondo reale. Genera da sé stessa una realtà che non ha referenze nel mondo reale.
Non abbiamo più il reale come parte dell’equazione. Infatti la simulazione precede e quindi determina il reale. Non c’è più possibilità di distinzione tra realtà e copia: c’è solo il simulacro.

Emblematiche sono le borse di Louis Vuitton che troviamo indifferentemente in boutique a migliaia di euro e da un qualunque vu cumprà a qualche decina.
Sono identiche. Una volta ci si poteva permette ancora, seppur a fatica, di accedere al reale. Ora non più. Il valore d’uso e/o di scambio sono ora inesistenti. Oggi, nel periodo post-moderno, che corrisponde alla fase corrente, vige solo la legge strutturale del valore-segno.
Non c’è più nessuna corrispondenza tra l’oggetto e il prezzo.
Non è più l’oggetto che determina il prezzo ma il suo contrario.
E’ il prezzo che determina l’oggetto.
E’ autentico solo se costa molto.
Tutto il resto non ha importanza.
CONTA SOLO L’APPARIRE.

Non ci sono solo i trans-sessuali.
Ci hanno ridotto tutti, in un modo o nell’altro, ad essere solo dei poveri TRANS : SIMULACRI di umano

BENVENUTI ALL’INFERNO

L’iperreale è più reale della vita reale: esso è costituito da “simulazione” e “simulacri”, in altri termini immagini multimediali, realtà virtuale e tanto altro ancora. I mass media trasformano il reale in iperreale, coprendo il reale con una “patina” superficiale, patina “predominante” e caratteristica della “società dell’immagine”.
Per molti individui la realtà ha perso significato e attrattiva, la vita reale è molto meno interessante dell’iperreale in cui siamo “immersi” ogni giorno.
L’iperreale come dimensione in cui sono immersi individui di tutte le età e di tutte le estrazioni sociali, quindi una dimensione che ci riconduce tutti sullo stesso piano, ossia sul piano di individui “intrappolati” come in una rete “invisibile”, una rete per la nostra mente e per il nostro pensiero.
In questo “universo tridimensionale”, “nell’immenso alveare del cyber-spazio”, come lo definisce Erik Davis, siamo “soggiogati” e perdiamo la nostra facoltà di pensiero e di memoria, “assopiti” in un mondo che non esiste ma che allo stesso tempo è reale per tanti di noi.
Un mondo “fittizio” che quindi si mescola con quello reale: ne consegue che la nostra vita è sempre più “artefatta” e “superficiale” e noi, “uomini tecnologici”, ci avviamo sempre più verso il “postumano” e il “cibernetico”. Come “eretici gnostici” cerchiamo di liberarci dei vincoli della materia con la tecnologia: allo stesso tempo però siamo schiavi di essa e di chi la usa come strumento per dominarci in modo assoluto e totalitaristico.

La distinzione tra materiale e simbolico è ormai molto sfumata e il consumo non si riferisce più al miglioramento della vita umana, ma al contrario, proprio a partire dal consumo di massa, la realtà viene trasformata in un “pastiche” di immagini e pseudoeventi privo di significato.

Il valore di un oggetto è legato ai suoi significati e non esiste un valore d’uso puro, naturale e materiale. Il significante ha guadagnato autonomia mediante la manipolazione mass-mediatica e pubblicitaria ed è in grado di fluttuare libero dagli oggetti.
Al posto del simbolico quindi troveremmo un continuo rimando tra segni differenti, immagini variopinte, che non simboleggiano più una realtà sociale, ma si riferiscono a sé stesse, al punto da creare loro stesse la realtà. Gli oggetti, quindi, formano un insieme organizzato di segni «globale, arbitrario e coerente»

I media e il vertiginoso moltiplicarsi delle merci sono dunque i veicoli attraverso cui si crea un mondo simulato caratterizzato dalla supremazia del significante, in cui gli individui non risultano altro che schemi di consumo predeterminati ed esistono meramente come veicolo per l’espressione delle differenze tra gli effetti. Gli oggetti stessi diventano segni interscambiabili, senza rimandare ad altro che a se stessi, e perdono il loro contenuto. L’individuo non è più un soggetto che agisce operando distinzioni simboliche e attribuendo senso alle proprie azioni.

SCIAME & SIMULACRIultima modifica: 2019-05-19T15:11:20+02:00da allan11
Reposta per primo quest’articolo