STORIE DI ORDINARIA FOLLIA OMOGENITORIALE

“Ci siamo interrogati sull’eventualità che ai nostri figli potesse mancare una figura femminile, ma ci sono due nonne, diverse zie…”
Quindi non accade nulla d’importante nella pancia della mamma surrogato?
E’ così?
Quella voce che sentiva e che ora non sentirà più, ad esempio, giusto per dire la più banale.

Ma con la masturbazione mentale, (che inizia dove finisce quella fisica che solo di ciò è composta detta sessualità omosessuale), del “care-giver”, quella idiozia cioè che solo l’attaccamento sia importante, ovvero quel Bowlby di cui si riempiono la bocca tutti e i più sofisticati c’aggiungono quell’Harlow riportato da Spitz nel suo celeberrimo volume “Il primo anno di vita del bambino”, ecco che pare che “basta un poco di zucchero”, quasi che tutto terminasse lì.

Ma è poi, una volta cresciuti e oltrepassato lo sbarramento dell’adolescenza quando l’identità si configura e si rivoluziona, che sarà interessante e soprattutto utile, sotto tanti aspetti analizzare o comunque rilevare, con attendibilità, quali siano le conseguenze, in termini di impatto sulla ricezione dei modelli di riferimento che tutti sanno necessari alla costituzione di una solidità affettiva, come della capacità di entrare in relazione.
Giusto per precisare le responsabilità del genitore che sceglie, non solo per sé, ma per chi deve venire al mondo e, il quale, a sua volta, non può scegliere, però.
E’ insensato che, dopo aver messo al mondo, o fatto mettere al mondo, non ci sia altro di più “bello”, come dicono costoro, che il genitore possa fare.
Moralmente e giuridicamente.

Chi oggi ignora che la divisione del nucleo famigliare è una ferita difficile da chiudere e che segna in modo irreversibile la crescita e l’educazione e la sfera affettiva dunque il cognitivo?
A maggior ragione è così fondamentale capire cosa manca a un’educazione privata del genitore del proprio o dell’altro sesso, con cui confrontarsi o specchiarsi e confliggere.
Qui non c’entra il sesso visto come preferenza sessuale che ha radici altrove e non viene prefigurato dai comportamenti dei genitori; è in gioco altro, la solidità, la vitalità, la serenità di fondo, e la capacità di comunicare in profondità con l’altro e con lo stesso.
Non si può far finta che sia indifferente; non è uguale crescere con la sola madre senza la mediazione della figura paterna, e viceversa.
C’è poco secondo me di intercambiabile, di “sostituibile”, in questo quadro, senza pagare un prezzo salato a livello simbolico e immaginativo quando si tagliano le sue radici come se nulla fosse !!

STORIE DI ORDINARIA FOLLIA OMOGENITORIALEultima modifica: 2016-11-01T19:20:57+01:00da allan11
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