L’amore senza essere

Leggere l’amore solo come una attesa, nella speranza di una rassicurazione sempre in bilico col panico della sua perdita, è soltanto una pre-comprensione ristretta e parsimoniosa dell’amore. L’amante che lo concepisce poi come uno scambio, e quindi temendo di perdervisi sperando poi in un “giusto prezzo” da pagare, quasi onesto, di una reciprocità negoziata, non libera ancora in sè l’autentico gioco dell’amore.
A questo stadio amare significa ancora esserlo, amato.

La supremazia incomparabile e senza pari dell’atto di amare autentico trae tutta la sua forza dal fatto che la reciprocità non la influenza. L’amante ha il previlegio incomparabile di non perdere nulla, neppure se per caso non si trova amato, perchè un amore disprezzato resta un amore perfettamente compiuto, come un dono rifiutato resta sempre un dono perfettamente donato.

Amare non perde nulla per il fatto di non essere, poichè non guadagna nulla per il fatto di essere. Niente, né l’ESSERE né il NULLA può limitare, trattenere, od offuscare l’amore dal momento che amare, implica, per principio, il rischio di non essere amato.
La semplice definizione formale dell’amare comprende la sua vittoria sul NIENTE, quindi sulla morte.
L’amore resuscita: questa va intesa come una proposizione analitica.

L’amore senza essereultima modifica: 2012-09-28T13:14:16+02:00da allan11
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