La vera arte contemporanea

Dostovskij lascia parlare il male per condurlo a condannarsi da se stesso.
Coloro che pretendono da Dostoveskij un’arte “positiva” vedono in quest’arte la sola espressione adeguata alla fede cristiana. Ma sono sempre persone che si fanno una idea ben misera sia dell’arte che del cristianesimo. L’arte dell’estrema negazione è forse, al contrario, la sola arte cristiana adatta al nostro tempo, la sola degna di esso; quest’arte non fa ascoltare sermoni, perchè la nostra epoca non può sopportarli, lascia da parte la metafisica tradizionale a cui nessuno, o quasi, può accedere e neppure poggia su menzogne rassicuranti, ma sulla coscienza dell’universale idolatria.
L’affermazione diretta è inefficace, nell’arte contemporanea, perchè richiama, inevitabilmente l’insopportabile chiacchera sui “valori” cristiani. La Leggenda del Grande Inquisitore sfugge al nichilismo vergognoso e all’insulsaggine nauseante dei “valori”. Quest’arte che scaturisce interamente dall’esperienza miserabile e splendida dello scrittore, va a cercare l’affermazione al di là delle negazioni. Dostoevskj non pretende di sfuggire al sottosuolo; vi si addentra, anzi, così profondamente che è dall’altra estremità che gli giunge la luce. “Non come un bambino io credo in Dio e lo confesso. E’ attraverso il crogiolo del dubbio che è passato il mio osanna”
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Il romanziere è un eccellente sociologo e un eccellente psicoanalista.

La vera arte contemporaneaultima modifica: 2012-04-29T02:10:00+02:00da allan11
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