Manifesto per l’Europa

Per quanto abbia contribuito allo sviluppo scientifico, quella positivista
«nel suo insieme non è una cultura che corrisponda e sia sufficiente
all’essere uomini in tutta la sua ampiezza.

Ma questa ragione positivista «assomiglia agli edifici di cemento armato
senza finestre, in cui ci diamo il clima e la luce da soli

 Con tutti i suoi limiti, l’ecologismo è di per sé un’ammissione che – al di
là del formalismo del positivismo giuridico – esiste una realtà, una natura
di cui le leggi devono tenere conto, mostrandosi come leggi ingiuste se non
lo fanno.

Esiste anche un’ecologia dell’uomo
Anche l’uomo possiede una natura che deve rispettare e che non può
manipolare a piacere. L’uomo non è soltanto una libertà che si crea da sé.
L’uomo non crea se stesso.

Anche l’uomo ha una natura, su cui si fonda il diritto naturale, e anche la
legge che non rispetta la natura dell’uomo è ingiusta.

Kelsen, all’età di 84 anni – nel 1965 – abbandonò il dualismo di essere e
dover essere. Aveva detto che le norme possono derivare solo dalla volontà.
Di conseguenza, la natura potrebbe racchiudere in sé delle norme solo se una
volontà avesse messo in essa queste norme. Ciò, d’altra parte,
presupporrebbe un Dio creatore, la cui volontà si è inserita nella natura.
“Discutere sulla verità di questa fede è una cosa assolutamente vana”, egli
nota a proposito Lo è veramente? – vorrei domandare. È veramente privo di
senso riflettere se la ragione oggettiva che si manifesta nella natura non
presupponga una Ragione creativa, un Creator Spiritus?».

Sulla base della convinzione circa l’esistenza di un Dio creatore sono state
sviluppate l’idea dei diritti umani, l’idea dell’uguaglianza di tutti gli
uomini davanti alla legge, la conoscenza dell’inviolabilità della dignità
umana in ogni singola persona e la consapevolezza della responsabilità degli
uomini per il loro agire. Queste conoscenze della ragione costituiscono la
nostra memoria culturale. Ignorarla o considerarla come mero passato sarebbe
un’amputazione della nostra cultura nel suo insieme e la priverebbe della
sua interezza». «La cultura dell’Europa – ha aggiunto il Papa tornando a una
sorta di sintesi del discorso di Ratisbona del 2006 – è nata dall’incontro
tra Gerusalemme, Atene e Roma – dall’incontro tra la fede in Dio di Israele,
la ragione filosofica dei Greci e il pensiero giuridico di Roma. Questo
triplice incontro forma l’intima identità dell’Europa».

Manifesto per l’Europaultima modifica: 2011-09-23T18:00:11+02:00da allan11
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