DESIDERIO, GENERE & GENDERFLUID

Ma se l’uomo non può desiderare senza prescindere da un modello, conscio o inconscio, da un “terzo” che funge da mediatore, allora che ne è di “Sesso e genere sono due entità distinte; il primo ci viene dato, il secondo si sceglie” ?
Chi è che sceglie ? Che cosa si sceglie ? Un genere o un modello ?
Si sceglie un modello, non un genere !
Il genere è solo consequenziale.
Si sceglie un modello che solo in seguito avrà un genere o l’altro.
Non si sceglie un genere maschile o femminile.
Si sceglie una persona, maschile o femminile, perché quando desideriamo, non lo facciamo scegliendo spontaneamente una certa qualità dell’oggetto desiderato, ma ci lasciamo invece influenzare dal prestigio che per noi riveste quella persona. Essere è essere un altro, provare i suoi stessi desideri, entrare nella sua pelle.

I bambini imitano gli adulti,
Imitazione e rappresentazione, del resto, erano già considerati da Aristotele concetti fortemente apparentati. Nascono dallo stesso istinto, sono la prima e più importante forma di apprendimento e ricapitolano in sé funzione estetica e funzione cognitiva perché apprendere è piacevole e tutti gli uomini naturalmente desiderano sapere.
Ora, quindi, siamo tornati al punto di partenza della psicoanalisi stessa e in quel concetto di *Identificazione* ben anteriore alla “scoperta” del *Complesso di Edipo* stesso, che, intrinsecamente, fu anche la causa della trascuratezza, da parte di Freud di quella sua prima scoperta, nel turbine dell’entusiasmo per la seconda.

Il Gender, invece, pare soggiorni ancora completamente nella “menzogna romantica” di un desiderio che nasce per “immacolata concezione”, come la più astratta delle idee platoniche. Lineare, come tutti ingenuamente credono. Desidero di qualcosa per le sue qualità intrinseche. Un fantasma di desiderio. Una messa in scena della narrazione fallace e menzognera che il soggetto romantico fa di sé. Solamente falsa coscienza e Mito che vuole il desiderio innocente. Nella più falsa innocenza. Quel “Be yourself! ” diventato l’imperativo della modernità. Avvelenati come sono dalla “menzogna” romantica per cui il desiderio , quello amoroso in primo luogo, sarebbe qualcosa che appartiene alla parte più profonda del soggetto, che ci identifica in quanto individui e che ci differenzia dagli altri e che, dunque, non può essere copiato dagli altri.

Ecco quindi che “Genderfluid” & company sono ben più la conseguenza della crisi dei padri, modello di apprendimento, e la loro funzione che era quella di trasmettere il principio di realtà. Padri non più mediatori dei valori tradizionali ma succubi di un implacabile processo di modernizzazione che ha travolto i ruoli famigliari e le strutture della società.
Crisi dei figli, quindi, costituzionalmente deprivati del senso di realtà, disorientati dall’assenza del «buon mediatore paterno», tanto più buono, è ovvio, quanto più inflessibile nel far rispettare la Legge ma che, viceversa oggi è un genitore che non incarna nessun principio di realtà che si ponga come argine al «modello di un desiderio infinito, senza oggetto specifico”
“Fluido”, appunto !!

https://lamenteemeravigliosa.it/wp-content/uploads/2015/09/Amore-liquido.jpg

DESIDERIO, GENERE & GENDERFLUIDultima modifica: 2017-10-05T03:41:12+02:00da allan11
Reposta per primo quest’articolo