UN MONDO IN FRANTUMI

“In realtà il mondo è percorso da crepe più profonde, più larghe e più numerose di quanto non appaia al primo sguardo e questa frantumazione profonda e multiforme è gravida per tutti noi di vari rischi mortali

Ogni cittadino ha ricevuto l’ambita libertà nonché la quantità e la qualità dei beni materiali che avrebbero dovuto assicurare la sua felicità

Si è trascurato solo un piccolo dettaglio psicologico: il costante desiderio di possedere sempre di più, e sempre meglio, e la lotta accanita ch’esso comporta imprimono su molti visi occidentali il marchio della preoccupazione e persino della prostrazione

Una società che si è installata sul terreno della legge, senza voler andare più in alto, utilizza solo debolmente le facoltà più elevate dell’uomo. Il diritto è troppo freddo e troppo informale per esercitare una influenza benefica sulla società. Quando tutta la vita è compenetrata dai rapporti giuridici, si determina un’atmosfera di mediocrità spirituale che soffoca i migliori slanci dell’uomo. […] … è giunto decisamente il momento per l’Occidente di affermare non tanto i diritti della gente, quanto i suoi doveri. […] … si pretende che il fatto di poter proporre film pieni di pornografia, di crimini o di satanismo costituisca anch’esso una libertà, il cui contrappeso teorico è la libertà per i giovani di non andarli a vedere. Così la vita basata sul giuridismo si rivela incapace di difendere perfino se stessa contro il male e se ne lascia poco a poco divorare.

È nella stampa [ poi ] che si manifestano, più che altrove, quella superficialità e quella fretta che costituiscono la malattia mentale del XX secolo. Penetrare in profondità i problemi è controindicato, non è nella sua natura, essa si limita ad afferrare al volo qualche elemento di effetto.
La stampa ha il potere di contraffare l’opinione pubblica e anche quello di pervertirla….[ di ] ingombrare la sua anima divina di pettegolezzi, chiacchiere, oziose futilità. … selezione operata dalla mode, questa necessità di conformare ogni cosa a dei modelli standardizzati,
In virtù di quale legge è stata eletta e a chi rende conto del suo operato?

E allora non resta che cercare l’errore alla radice stessa, alla base del pensiero dell’Età moderna. Mi riferisco alla concezione del mondo dominante in Occidente che, nata nell’epoca del Rinascimento, ha assunto forme politiche a partire dall’Illuminismo ed è alla base di tutte le scienze dello Stato e della società: la si potrebbe chiamare umanesimo razionalista o autonomia umanistica in quanto proclama e promuove l’autonomia dell’uomo da qualsiasi forza.

Oppure ancora – e altrimenti – antropocentrismo: l’idea dell’uomo come centro di tutto ciò che esiste. ….ha negato la presenza del male all’interno dell’uomo, non gli ha riconosciuto compito più elevato dell’acquisizione della felicità terrena e ha posto alla base della civiltà occidentale moderna la pericolosa tendenza a prosternarsi davanti all’uomo e ai suoi bisogni materiali….tutte le altre particolarità, tutti gli alti bisogni, più elevati e meno elementari dell’uomo, non sono stati presi in considerazione… come se l’uomo non avesse un significato più nobile da dare alla vita.

Il cammino che abbiamo percorso a partire dal Rinascimento ha arricchito la nostra esperienza, ma ci ha fatto anche perdere quel Tutto, quel Più alto che un tempo costituiva un limite alle nostre passioni e alla nostra irresponsabilità.

Se l’uomo fosse nato, come sostiene l’umanesimo, solo per la felicità, non sarebbe nato anche per la morte. Ma poiché è corporalmente votato alla morte, il suo compito su questa Terra non può essere che ancor più spirituale: non l’ingozzarsi di quotidianità, non la ricerca dei sistemi migliori di acquisizione, e poi di spensierata dilapidazione, dei beni materiali, ma il compimento di un duro e permanente dovere, così che l’intero cammino della nostra vita diventi l’esperienza di un’ascesa soprattutto morale: che ci rovi, al termine del cammino, creature più elevate di quanto non fossimo nell’intraprenderlo. Inevitabilmente dovremo rivedere la scala dei valori universalmente acquisita e stupirci della sua inadeguatezza ed erroneità.

Aggrapparsi oggi alle anchilosate formule dell’Illuminismo è da retrogradi. Questo dogmatismo sociale ci rende impotenti di fronte alle prove dell’era attuale.

Tale svolta esigerà da noi tutti un impeto spirituale, un’ascesa verso nuove altezze di intendimenti, verso un nuovo livello di vita dove non verrà più consegnata alla maledizione, come nel Medio Evo, la nostra natura fisica, ma neppure verrà, come nell’Era contemporanea, calpestata la nostra natura spirituale.

Quest’ascesa è paragonabile al passaggio a un nuovo grado antropologico. E nessuno, sulla Terra, ha alta via d’uscita che questa: andare più in alto.”

Aleksandr Solženicyn

http://www.sandrodiremigio.com/blog/1978_un_mondo_in_frantumi_solcenicyn.htm?fbclid=IwAR0KyCHCOtjEWj2MylDHzyLWOJsgecZjTd5tQf1LD3oRiOY3ndsonuC87IY

https://www.loccidentale.it/articoli/100558/un-mondo-in-frantumi-la-peggiore-eredita-del-concilio-vaticano-ii?fbclid=IwAR1tp8jB_Jp8KYZ5kRQMt9mQFaMrGkCHBvy7cjF4BU5iei4faElugijLt68

UN MONDO IN FRANTUMIultima modifica: 2018-11-05T01:16:06+01:00da allan11
Reposta per primo quest’articolo