HALLOWEEN 2.0

In quest’epoca di inconsapevolezza generalizzata del solo apparire ognuno prende lucciole per lanterne dibattendosi tra le ombre della caverna confondendo la propria con l’altrui
Senza più verità ma solo rappresentazione nell’abbaglio di menzogne pervasive per vite consumate dalla banalità e dalla frenesia inseguendo il nulla
Vuoto che si autoalimenta di vuoto
Solo morti che camminano ovunque
Non c’è nulla da festeggiare
Halloween è tutto l’anno

Questo mondo si regge sull’inconsapevolezza della gente
Volontà di potenza ottusa solamente
Un gigantesco *Monopoli* per uomini-bambini
Sonno della ragione e réclame
Nient’altro
Regno di avvoltoi che si contendono carogne morte di inedia in assenza dei leoni da generazioni estinti
Donne-uomo e uomini-donna
Bailame umano che nessuna chirurgia potrà mai aggiustare
Mercato delle pulci ora di bambini per parvenze di famiglie, parvenze di umanità, parvenze di allegria che coprono vuoti dell’anima spaventosi nel solo Diritto alla libertà del non-essere

Società dello spettacolo che non può offrire altro che i suoi prodotti dello star system a sua difesa…Sting, Madonna, Beyonce, Cloney, Bono, De Niro, Roger Waters e su su fino a dementi conclamate come Miley Cyrus. Tanto analfabeti quanto appariscenti per seguaci altrettanto analfabeti ma trasparenti

Fusione di orizzonti avvolti nella nebbia impediscono il dialogo di monadi solitarie che blaterano solo slogan ostili a qualunque pensiero diverso da quell’unico compreso malamente e sordamente capziosi si richiudono come ricci in aculei sorrisi ebeti e inconsistenti castelli di carta retorici evocando spettri del passato in assenza di progetti del futuro se non quelli preconfezionati e pronti all’uso da multinazionali di spyndoctor scodinzolando come cani randagi per gli avanzi gettati sotto il tavolo di ristoranti di chef stellati e osannati da chi della testa ha rimasto solo la bocca e perso l’uso del cervello perché da troppo tempo oramai inutilizzato

Attori ma non autori
Pessimi interpreti senza empatia per chi gli sta attorno
Celebri, a volte, senza cerebro, sempre

Agonia di un mondo moderno diventato obsoleto nell’eterno ritorno al consumo sempre uguale.
Vuoto che quei fantasmi non possono colmare nel bisogno di senso che assale alle spalle
Domanda che viene dall’anima ed esige risposta
Per quale scopo ?
Domanda che può essere elusa, rimandata, fuggita, odiata
Arte è trovare un senso a ciò che appare non avercene nessuno
Stile è il modo di esprimere quel senso
Eccentrico quello artificioso, non al centro di sé stesso ma solo fuori
Come eccentrico è questo nostro mondo, non perché il senso sia assente ma perché disassato rispetto a sé stesso
Che cerca nell’esteriore quello che non sa trovare in sé e come certi esseri vanesi e ridicoli s’agghinda di barocco astruso e cercandone sempre di più finisce nudo come quel Re agl’occhi di chi crescendo non ha perso lo sguardo eidetico di un bambino che in quella nudità scorge l’assenza della vera libertà
Quella della ragione e non di soddisfare solo vezzi e capricci come quel Re ed il suo regno effimero simile a Gay Pride che di quel regno sono la perfetta rappresentazione oggi, quando lo spettacolo avvitandosi su sé stesso genera quelle false libertà come fossero reali
Ostentate per imporle come reali con la sola forza di chi abbatte ora Porta Pia con camicie fucsia ma la stessa violenza di quelle nere di ieri
Violenza di una minoranza anche ora, a cui si accodano gli stessi inermi piccoli borghesi senza credo felici di questo dozzinale offerto gratuitamente senza il gravoso compito di pensarne uno autentico
Se sfilassero pinguini ribelli al Polo seguirebbero anche loro
Così “Per quale scopo ?” resta una domanda inevasa in tutto questo rumore dove l’aria è sempre più rarefatta e irrespirabile
Il pifferaio magico con i mass-media al seguito trascina inesorabile tutti verso il dirupo, piangendo pure inascoltato come ora, lamentando che questa è la libertà e siamo degli ingrati a non ubbidire ai suoi dettami
Socievole insocievolezza di chi di notizie fa commercio e giura della loro qualità
Ma son solo cineserie spacciate per merce da boutique
Buffoni di corte prezzolati al servizio dell’oblio di senso nutriti da réclame che adornano oramai solo di gossip e qualche news purché eccitante che giustifichi la loro inutilità e ben attenti a tener distratti e lontani da quell’unica domanda che conta
“PER QUALE SCOPO ?”
Può essere uno scopo il solo apparire ?
Ma quanto bisogna essere mentalmente ritardati per fare di ciò lo scopo della propria vita ?
Di fronte alla morte che ogni apparenza annulla cosa resterà di noi allora ?

Desideriamo essere più di ogni altra cosa al mondo
Ancora senza parole guardiamo nostra madre che crediamo essere noi
Siamo felici quando si avvicina, piangiamo se si allontana, privati del nostro stesso essere senza di lei
Urla disperate per quell’essere che svanisce
Nulla più comprensibile di ciò
Poi impariamo a parlare
Ma siamo stati centinaia di migliaia di anni senza saperlo fare e anche ora, inevitabilmente, la parole viene dopo lo sguardo sui gesti. Come la parole stessa, del resto, nasce dall’imitazione dei grandi, di coloro che sono portatori di un essere superiore al nostro
E sarà così per tutta la vita
Essere più di ciò che siamo guardando e imitando modelli
Dopo nostra madre nostro padre, i nostri fratelli, nonni, zii, cugini e infine gli amici
Chiunque ammiriamo imitiamo
E’ una forza che ci sovrasta
Non possiamo fare a meno di voler essere sempre di più
A volte si possono prendere strade sbagliate
“Cattivi maestri” che ti portano alla morte
Altri che ti portano nel nulla
Nell’effimero di calciatori e veline
Allora sentiamo questo richiamo nel vuoto che ci circonda a cui non sappiamo rispondere persa la strada
Meglio era quando la si chiamava “tristezza”, “malinconia”, che ora quando la si chiama Depressione si è già a un passo dallo sprofondare nelle “camicie di forza chimiche” degli psicofarmaci se non si fa qualcosa e ci si lascia inghiottire da questi gorghi
Ma se tutto va bene non succede
Se avremo imitato le persone giuste non accadrà
I *Grandi Classici* sono là apposta per salvarci
Dostoevskij, ad esempio, che da quel “Sottosuolo” è riemerso, ha saputo riemergere
Shakespeare che sugli inganni della mimesi è il maestro
Freud che ha letto nei sogni la “via regia” per sfuggirne le trappole
Fellini che ne ha dipinto le crisi
Woody Allen che ce ne ha fatto sorridere
Poi Ingmar Bergman, Luis Bunuel, Piet Mondrian, Marc Chagall e una infinità di altri
Tutti i grandi della letteratura, della filosofia, dell’arte
Ma oggi pare che ci siamo arenati
E le prime vittime di ciò sembrerebbero essere i giovani
Per loro il meglio del passato e diventato solo il “vecchio”, mentre il nuovo, fatto esclusivamente di gadget tecnologici e scientismo resta il solo valore che conta
Nati dopo l’implosione di quel contrappeso al liberalismo che era il comunismo, per quanto negativo che fosse, la sua funzione di ostacolo allo strapotere del capitale ne attenuava l’avidità smisurata
I “Millenians” hanno invece visto solo questo di sistema e non hanno termini di paragone che li ripari dall’essere le vittime designate di questo “Minotauro” che non vedono come tale
Figli altresì, molti di loro, di quegli sconfitti dello stalinismo che, come tutti i convertiti, sono ora i più fanatici assertori di questo Liberalismo 2.0
Una generazione di padri analoga a preti spretati che ora oscillano all’estremo opposto di quella che era stata la loro fede, cieca oggi come ieri, ubbidienti oggi come ieri, ottusi oggi come ieri, ma *nuova*, e solo questo hanno saputo trasmettere ai figli
Il ripudio del “vecchio” in nome del “nuovo” gettando l’acqua sporca col bambino
Inguaribili deficienti che continuano ancora a far danno come hanno sempre e solo saputo fare

HALLOWEEN 2.0ultima modifica: 2018-11-01T19:24:44+01:00da allan11
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