FASCISMO 2.0

Nelle democrazie occidentali stà affermandosi un nuovo centrismo a trazione tecnocratica che fonde sinistra culturale e destra economica in un nuovo “ethos monoteista”, che non prevede altenative ma solo la eliminazione “progressiva” di tutto ciò che è contrario a dette astrazioni *temporali* del possibile, del non-ancora, del tempo futuro.
Eliminazione di chi, cioè, viceversa, difende identità e radicamenti *spaziali* per contro a quei deliri in un *tempo” smaterializzato.
Ethos monoteista che punta all’emancipazione dell’individuo dai vincoli sociali, territoriali, familiari, tradizionali.
Idea che si coniuga con deteritorializzazione, superamento dei confini, universalismo e con quella, conseguente, necessariamente “correttiva” della realtà, che inizia dalla *natura*, dell’origine stessa, cioè, nel suo doveroso lasciar posto alla sola, eterea, disincarnata *cultura*, concepita come emancipatoria da quella e a cui si deve, di diritto, giungere, con manipolazione sofisticate del cervello masmediaticamente assistite.
Ma dietro tutto questa sta’ solo la spocchia e quella superbia di questo Fascismo 2.0, al cui confronto, quello “nero”, era roba da agnellini.
La arroganza di questi autoproclamatisi “colti”, “istruiti”, “laureati”…di questi “Migliori”, cioè, ha oggi raggiunto delle vette mai raggiunte prima nella storia, come mai prima d’ora era stato mascherato questo “odio di classe” alla rovescio, dove sono le élite ad odiare il popolo e non viceversa.
Cosa tutt’altro che illogica, però, essendo queste élite formatesi ne ’68 e che, una volta raggiunti i vertici del potere non hanno perso nulla, anzi, ne sono solo stati confermati in quella loro supponenza di rappresentare “er mejjo” della gioventù di ieri come oggi della “curtura”.
Con la sola trasformazione di essere sempre gli stessi servi, passati però, ora, dal servizio all’Urss a quello degli Usa.
Questi oramai poveri vecchi , si ritrovano però, ora, ad aver contro quello stesso genere di gioventù, ma di oggi, che li contestano proprio nel cinquantesimo anniversario di quella “rivoluzione” che, però, ora non è più la loro.
Giovani che non vivono i legami sociali, religiosi, familiari, nazionali come vincoli, ma come risorse.
Legami che non sono catene che imprigionano ma il filo d’Arianna di un orizzonte comune, plurale e significativo.
Giovani che assegnano valore all’identità, alla provenienza, all’origine da un luogo originario o eletto che avvertono come Patria voluta da un destino o una provvidenza.
La realtà non è dunque una possibilità tra le altre da cui liberarsi ma ciò che definisce, identifica, chiama a un ruolo, a un senso e a un compito.
“Amor fati” si potrebbe dire con due filosofi tutt’altro che fatalisti : Friederich Nietzsche e Simone Weil. Con le stesse parole indicavano due opposti disegni : per Nietzsche l'”amor fati” celebrava le nozze dell’uomo con la terra, per la Weil erano le nozze con il cielo.
E sarà allora proprio questo “amor fati” che vi spazzerà via come ciarpame inutile, a voi, vecchi Fascisti 2.0
Potrete provare anche a resistere.
Ma sappiate che siete già morti con il secolo scorso.
Qualcuno dovrà pur ricordarvelo

FASCISMO 2.0ultima modifica: 2018-08-12T15:22:15+02:00da allan11
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