VERITA’ v/s QUALITA’ & ECCELLENZA

Nel relativismo il principio impositivo è la negazione dell’esistenza della Verità. Tutti i valori sono subordinati a libere scelte relative.
Il suo “universalismo astratto” è fondato sulla libertà assoluta
Ma non vi è solo l’orizzonte della Verità.
Il mondo non termina nelle opinioni ma nel confronto di quali hanno una maggiore Qualità.
E’ altresì sbagliato ritenere i Sofisti i padri del relativismo
Lungi dall’essere relativisti usavano sì la “relativizzazione”, cosa ben diversa dal relativismo che ne è solo la sua estremizzazione, esasperazione e cristalizzazione , per giungere a quel punto fermo, anch’esso assente nel relativismo, frutto della vittoria nella contesa dialettica che aveva in quei retori l’*eccellenza* come fine e la Verità come giudizio e pretesa.
E l’eccellenza era un il qualitativo dei Sofisti, tutt’altro che relativista ma, bensì, assoluta.
Viceversa il relativismo odierno, che vorrebbe richiamarsi a quei maestri di retorica , è solo infarcito di egualitarismo becero che travisa tutto questo nelle “opinioni” di una verbosità neo-platonica corretta e incapace di qualsivoglia risposta ma solamente in grado di proferire un mare di sproloqui senza qualità e solamente in grado di censurare la libertà di parola altrui.
I sofisti greci si rivolterebbero nella tomba se sapessero di essere paragonati a questa feccia umana postmoderna politically correct.

LA GRANDE TRUFFA DI LIBERTA’ & PROGRESSO

Quella che fu la “pratica di relativizzazione sofista”, atta ad evitare arbitrii e assolutismi, nella sua odierna *decontestualizzazione*, che ne elimina la provvisorietà e il rinnovamento critico diventando, ora, solamente permanente e rigidamente cristalizzata e che sfocia, più che mai, ora, in quella morale autonoma veramente assolutizzata che non relativizza mai se stessa e che è la forma dell’attuale “nichilismo relativista” per contro a quello che fu invece quella “pratica di relativizzazione sofista” già detta.

Per dare poi un manto di sensatezza a questo vuoto normativo cosiddetto “liberale”, ma solo atto allo *sfruttamento* non più giudicabile, ecco che arriva il concetto di *Progresso* che funge da dotazione di senso ultimo a posteriori, e dove le dinamiche violente e nichiliste del capitalismo assurgono a capolavoro truffaldino poiché tale “progresso” è stato preventivamente decapitato di qualsivoglia interrogazione sui valori di fondo che potrebbero arginare lo strabordare dell’avanzamento tecnico incontrollato e, con esso, il superamento di qualunque limite terreno.

A questo poi si aggiunge l’ulteriore truffa di intellettuali come Emanuele Severino e Umberto Galimberti, nonché una infinità di altri come loro, che straparlano della onnipotenza del sistema tecnologico-scientifico che, in realtà, è solo tale perché voluto così dal Sistema e non dal Destino, Prometeo o Cristianesimo come costoro sono usi blaterare.

VERITA’ v/s QUALITA’ & ECCELLENZAultima modifica: 2017-09-05T13:36:18+02:00da allan11
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