IL RE DEI RANOCCHI

Mai come ora la Chiesa appare come un gigantesco carrozzone di potere.
Alla qualità di pontefici come Paolo VI° e Benedetto XVI°, entrambi intellettuali di primordine, sono subentrati Don Abbondio in pompa magna come Giovanni XXIII° e oggi Bergoglio.
Il primo artefice di quell’osceno Concilio e il secondo suo esecutore testamentario.

Oggi, il regno di quest’ultima monarchia è diventato quello di viscidi, molli e raccapriccianti ranocchi che in nulla ricordano i fasti del passato.

Ora, scomunica, indulgenza plenaria, confessione, voto di obbedienza rivelano solo la loro ombra di plagio per menti deboli e vili, in una pretesa sapienza sul Sacro (Sacerdote: dotto sul sacro) tutta sviluppata sulla sola coscienza e metafisica e per nulla sull’Inconscio e le sue profondità.

La qualità e l’eccellenza hanno lasciato il posto alla sola sudditanza a Cesare nella ipocrisia di un voto di povertà ostentato solamente per conservare intatte le cospicue ricchezze in un contemporaneo ritorno di dogmatiche prescrizioni solo frutto di questa commistione squilibrata verso il potere costituito.

Resta adesso unicamente questo untuoso Re dei ranocchi che si vorrebbe scelto da Dio attraverso lo Spirito Santo, ma che si rivela solamente l’ultimo rifugio di una costruzione “Umana, troppo umana” di questi miseri resti per chi si accontenta di misticismi e fedi nell’oblio della ragione, come morire a questa vita per guadagnare quell’altra è pur sempre nichilismo.

IL RE DEI RANOCCHIultima modifica: 2017-08-26T13:28:25+02:00da allan11
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