IL CONSUMO SENZA QUALITA’

Il leitmotiv che più ossessivamente ci propinano è quello della necessità che “ripartano i consumi”.
Consumi…, così, senza specificare di che cosa.
I consumi e basta.
Poiché così poi circola più denaro.
A che scopo ?
Di altri consumi che, si presume, altrettanto inutili.
Perché l’imperativo è il consumo in sé e non la sua qualità.
La quantità basta e avanza perché il meccanismo venga oliato a dovere.
Con che cosa ?
Con l’olio denaro…così…fino all'”estrema unzione”.
Bella prospettiva !!
Tutto lì il valore, i valori.
Economici, oramai, solamente.
E la qualità che fine ha fatto ?
E’ quella dei consumi di lusso ?
Che poi non sono altro che forme di distrazione di massa sofisticati come i viaggi o le vacanze esotiche ?
Per poi tornare a casa e riiniziare a lavorare come dei negri (si potrà ancora dire “negri” o dovremo correggerlo con “persone di colore” o “diversamente bianchi” ?) per replicare all’infinito questa giostra come i criceti in gabbia ?
Pare di sì.
Oltre a questo non c’è altro.
Consumare la vita a consumare.
Consumarsi di consumi. Senza fermarsi mai.
Molti lo fanno.
Lo chiamano schopping. Una delle cose più stupide che esistano al mondo..
Un tira e molla insensato: lavoro, consumo, lavoro, consumo….
Il tempo solo frammentato in nanosecondi di piacere costati ore di lavoro.
Una vita sprecata.

Leggere, conoscere, conoscersi, comprendere, vivere, amare, ascoltare, pensare, scoprire, intuire, sentire, emozionarsi, ridere, entusiasmarsi, incantarsi, incontrarsi, gioire, piangere, pregare, meditare e tante altre cose ancora non costano nulla, non si consumano né vanno sostituite e riacquistate.
Ma rendono la vita degna di essere vissuta.
E sono gratis !!

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IL CONSUMO SENZA QUALITA’ultima modifica: 2017-04-09T13:28:02+02:00da allan11
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