RADICI

La cosiddetta “omogenitorialità”, termine neolinguista atto ad occultare, enfatizzando il termine “genitore”, con tutti i suoi correlati semantici, le più autentiche e reali parole *padre* e *madre* riducendola ad un astratto concetto di “competenza” genitoriale, vorrebbe, con questo gioco di prestigio, evidenziare una nuova possibilità genitoriale, quella gay, per nascondere che tale innovazione implica e mette in questione il processo di filiazione tutto; la “filiera” della sua provenienza.
E’ come un esperimento in laboratorio: se riduciamo, snaturandola, la funzione di padre e di madre, e la assimiliamo, concentrandola, nell’idea di “funzione genitoriale”, possiamo poi affermare che, qualora esista questa funzione, essa sia identica a quella svolta da un padre e da una madre. E così, conseguentemente, abbiamo dimostrato che anche una coppia gay può avere ed educare figli. E dunque che possono esistere le famiglie gay.
Su tali premesse fantastiche, a questo punto il bambino non è più da “fare” ma da “avere”., sottraendo al nascituro il suo DIRITTO di nascere uguale agl’altri, il suo DIRITTO di avere un padre e una madre, il suo DIRITTO di essere iscritto in una genealogia e in una discendenza; il DIRITTO ad una risposta alla legittima interrogazione sul “da dove vengo e da quale filiazione provengo”, il tema dell’identità e dei rapporti di parentela.
Le implicazioni di questi interrogativi riguardano, come del resto per ciascun soggetto, la sessuazione, l’adolescenza, il diventare uomo o donna
E ancora: in quale filiazione trovarsi inscritto, in quale discendenza, in quale trasmissione.
Da dove viene il nome che porto, quel nome unico che mi designa per sempre ?
Su quali RADICI può sorgere il mio progetto, e affinché possa avere delle radici, quali sforzi e quali fatiche per distinguere le mie radici da quelle altrui, da quelle di coloro che si sono proclamati miei genitori non essendo mai potuti essere padre e madre ?
Si tratta di una vera e propria rapina. Uno spossessamento della soggettività poiché, in primo luogo, il nascituro giunge alla vita, rispetto agli altri, in una condizione di disuguaglianza (simbolica, reale e immaginaria)
In secondo luogo gli viene ripetuto che la sua vicenda è del tutto normale e naturale contro, de facto e de iure non lo è.
In terzo luogo vengono minimizzate e sottaciute le ulteriori difficoltà relative al processo di sessuazione, ossia quel processo psichico di acquisizione dell’identità sessuale..
E’ QUINDI SOLO UN INSULTO ALLA NATURA TUTTO CIO’ !!
la stessa violenza di strappare un fiore dalle sue radici per farlo sopravvivere in una soluzione fisiologica artificiale privandolo per sempre delle sue radici.

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RADICIultima modifica: 2016-09-21T12:05:52+02:00da allan11
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