Il Desiderio autentico è solo del *Noi*
Solo del *Tu*
Mai dell’*Io* soltanto
Nasciamo bene solo se in una comunità
Una madre, un padre, meglio se dei fratelli
Poi circondati ancora di tanti animaletti
Peluches, ora orsi o dinosauri i pesciolini
Poi gattini e cagnetti veri, e infine amici
E così cresciamo, mai soli
Zii, nonni, cugini….
Un giorno vidi, sul lago di Garda, in una principesca villa, un bambino tutto solo con il suo triciclo nell’immenso giardino
e ne provai una pena infinita
Non siamo fatti per vivere soli
Invece poi tutto ci spingerà ad esserlo
“Fatti furbo, pensa per te” ti insegneranno
E un po’ alla volta di tutto quel mondo ti dimenticherai
E crescerai sempre più solo
Senza quel tempo ricordo di una paradisiaca infanzia
Ora il Desiderio malamente ammaestrato ti farà credere al possesso, al potere, al prestigio, che ti succeda di aver successo, e se lo avrai ti sentirai Dio
illusione solo di una lettera davanti a *Io*
che continuerà a pulsarvi sotto insaziabilmente
Ti diranno ancora che l’uomo è per sé,
lupo tra i lupi
il ché è pur vero ma solo perché tutti educati a lupi solitari
E infine ti diranno che il Desiderio ha al centro l’*Io*
Che non è vero
Ma tu ci crederai
E da quel giorno dirai soltanto “Io desidero”
che è ancor men vero
perché il Desiderio non ha padroni
Il Desiderio è solo vero, libero e buono senza nessuno che lo comandi
E’ lui che ci comanda, il contrario solo il suo tradimento
Perché vuole il Bene e ritornare a quel Bene da dove è venuto
Potrai imbrigliarlo ma non imbrogliarlo mai
Che se ci provi allora potrai solo ammalarti chiedendoti il perché
Perché se non lo lascerai volare ti esploderà dentro come un cancro
Quel Bene è dentro di noi
Si chiama Desiderio e vuol solo ritornare al suo Paradiso
quando senza *Io* si addormentava tra le braccia di sua madre
A quel tempo beato perché solo il *Tu* e solo il *Noi* esistevano.
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Post Scriptum: OREXIS
Il primo che ne parla è Platone ma lo confonde con “eros”
Aristotele è il primo che invece precisa e mette a punto il concetto di Desiderio (orexis).
Plotino ricasca nelle limitazioni di Platone.
Poi ci saranno Agostino, Tommaso, San Bonaventura nel Medioevo….
Ma qui comincia a prendere piede il concetto di volontà in contrasto a desiderio.
Ora, passando al Moderno, Kant sopravvaluta la “volontà” e sottovaluta il “desiderio”.
Schopenhauer sottovaluta entrambi.
Nietzsche recupera il “desiderio”, anche se lo definisce “volontà di potenza” ma lo mantiene senza oggetto.
Freud lo segue ma
Melania Klein recupera alla grande il primato del rapporto con l'”altro”, soprattutto nella sua versione negativo-invidioso.
Nel frattempo gli Idealisti, che son tonti, avevano recuperato il kantiano primato della volontà. Ma quelli, si sà che non son molto intelligenti.
Infine la cultura francese. Blondel, Lacan ma soprattutto Lévinas recuperano Heidegger e la sua “possibilità dell’Esserci” visto come una possibile interpretazione del desiderio umano.
Fine
Duemilaseicento anni, o giù di lì.
Poi dite che non sono sintetico !!