Pare che in questi tempi moderni si sia passati ben più dalla *cecità* al *femminicidio* , grazie al progressismo sessuale inaugurato dalla pornografia dilagante conseguente a Internet unita alla pseudo libertà sessuale, che al peace&love o “Non fate la guerra ma fate l’amore”.
Grazie, infatti a questo esasperato *TIRO*-cinio liberale, schiere di ononanisti crescono come funghi dopo una pioggia estiva, con il risultato che, una volta giunti al passaggio alla professione Dongiovannesca, perdipiù tenendo conto del cambiamento dei costumi femminili, se ne sia persa qualunque memoria storica o benché minima traccia ed oggi, il Viagra, è più l’ultima risorsa giovanile per compensare le poprie defaillances che quella di vecchietti arzilli che non si rassegnano.
O almeno questo è quello che ho visto nella mia esperienza terapeutica.
Un tempo il *Don Giovanni* era l’equivalente moderno della Nobiltà stante il prestigio massimo che conferiva.
Oggi, viceversa, non è più questo il modello dei giovani ma solo “il più stravolto”, il più autodistruttivo, come si fosse passati dal suddetto Don Giovanni al Aleksej Nilič Kirillov de *I Demoni* di Dostoevskij.
Di certo, comunque, questo progressivo allentamento dei costumi, lungi dall’essere moralmente scandaloso, è ben più pericoloso stante quella *femminilizzazione* del maschile che arriva , per un verso, all’aumento dell’omosessualità, ma questa è la meno, ma dall’altro a spiegare la genesi dei giovani femminicidi-postmoderni che si collocano agli antipodi del playboy-moderno, giusto per non farla tanto lunga, confidando nella perspicacia di chi legge.