LA MISTIFICAZIONE DELLA JUDITH BUTLER

…che sposta il centro dal “binarismo di genere” disprezzata come “norma che produce il legame solo attraverso una strategia di esclusione” alla logica “inclusiva” mutuata per sommi capi da Emmanuel Lévinas, ignorando però bellamente LA PSICOLOGIA SOTTOSTANTE a detta “logica inclusiva”, che si fonda sul fatto che… “Il natalismo ha confiscato la maternità, dunque per reazione la donna ha voluto emanciparsi. Ma bisognava emanciparsi dalla confisca della maternità da parte dell’uomo e dello Stato, non dalla maternità come tale, come è invece avvenuto. Poiché la maternità è una possibilità propriamente femminile, pensare il femminile in opposizione alla maternità come fanno certe femministe è arrivare alla distruzione della donna. E di conseguenza alla distruzione dell’uomo. Perché appunto noi uomini abbiamo bisogno della donna per aprirci al mistero dell’interiorità, della gestazione, della pazienza, del portare l’altro per metterlo al mondo. Quando cerca di definire che cos’è la responsabilità verso l’altro, Emmanuel Levinas propone un’espressione e un’immagine: portare l’altro. E dice: è il femminile che manifesta questo. L’etica ha la sua immagine più forte nella maternità, che è il luogo concreto della responsabilità”.

CHE STUPIDA LA BUTLER…

che ha fatto dell'”Accoglienza” il suo cavallo di battaglia contro la logica binaria maschile-femminile poichè esclusiva
a dir suo
quando è proprio l’accoglienza dentro di se, dal pene, al seme, al bambinola caratteristica precipua della femminilità.

Vabbè essere filosofi e non capire un cazzo di psicologia…
ma tutto ha un limite, però !!

Il femminismo non è femmina

«Oggi la sessualità è sempre concepita in modo fallico. La dimensione femminile della sessualità tende a scomparire. Anche il femminismo, in gran parte, si è dispiegato come rivendicazione di valori maschili da parte delle donne. Non si è ancora visto un femminismo che affermi i valori femminili contro il machismo. C’è stata piuttosto un’interiorizzazione del machismo da parte delle donne, attraverso l’idea che l’uguaglianza è tutto. Ma nell’atto carnale il tempo e lo spazio maschili non sono gli stessi del tempo e dello spazio femminili. L’uomo è in uno spazio che è quello dell’esteriorità: l’uomo penetra, genera ma fuori di sé, compie un atto all’esterno di sé. La donna, invece, è nello spazio dell’interiorità: riceve l’uomo, lo accoglie in sé ed è in grado di accogliere un essere umano intero dentro di sé. La donna è abitabile, cosa che non vale per l’uomo. Perciò il femminile implica l’affermazione che nella sessualità non c’è solo la vagina, c’è anche l’utero. Nei settimanali patinati c’è tantissimo sul sesso della donna, ma non c’è niente sull’utero. La cosa interessante è questa: quando domina la concezione fallica e anche il femminismo è fallico, la donna è percepita come ridotta alla vagina o al clitoride, ma l’utero scompare. Questo è molto interessante: l’isterectomia è la condizione, per così dire, del femminismo odierno.

http://www.documentazione.info/sesso-intervista-a-fabrice-hadjadj

LA MISTIFICAZIONE DELLA JUDITH BUTLERultima modifica: 2016-04-20T16:03:59+02:00da allan11
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