DECOSTRUZIONE DEL RELATIVISMO CULTURALE

L’asse portante del Relativismo culturale è il concetto di *INTERPRETAZIONE*
Alla morte di Dio ne consegue l’estinzione della Verità e quindi, non essendoci più un parametro comune, stante l’esclusività dell’umano, ogni opinione è ugualmente valida e quindi non può restare che un “Pensiero debole”, appunto, dove ognuno fluttua nell’indeterminatezza totale.

Ma questa lettura delle cose travisa completamente sia Heidegger, che Gadamer che Binswanger.
Heidegger perché questa ideologia mantiene inalterata la sua struttura esclusivamente sul *Divenire* e non sull’*Essere*, quindi, conseguentemente travisa Gadamer e Binswanger che, invece, senza pregiudizi *Sociocratici* entro cui i pregiudizialmente *relativisti* devono fare sempre rientrare ogni cosa, si situano, altresì, alla ricerca delle “essenze” dell’umano e non lo “frantumano” in mille rivoli tanti quanti sono coloro che osservano.

COMPRENDERE invece di INTERPRETARE sta proprio in questa assenza di FRANTUMAZIONE

Del resto un parallelo lo si può fare proprio per la cosiddetta “Interpretazione dei sogni” di cui l'”Interpretazione” è solo il punto di partenza, la base del lavoro, ma che si dipana in infiniti tentativi finché E’ IL PAZIENTE a dire quando il lavoro è terminato.
E’ SOLO LUI che può giungere alla COMPRENSIONE finale autentica del significato del messaggio onirico. Perché solo a lui RISUONA NELL’INTERIORITA’ quella che fino a quel momento sono solo stati tentativi di *interpretazione*.

Ma è solo nella *Comprensione* che il lavoro a termine perché le singole parti simboliche del sogno si riuniscono improvvisamente nella Gestalt del suo insieme, frutto sì di tanti piccoli sottoinsiemi da amalgamare.

E’ altrettanto ovvio, però, che se si elimina a priori qualunque soggettività, interiorità, essenza della persona, non può che rimanere la sola *interpretazione* che *comprensione* etimologicamente, deriva da *cum-prendere* = *prendere-dentro”. Ma se il *dentro* è preventivamente eliminato resta solo lo “stupore” degli “stupidi”, appunto, anche qui etimologicamente, per contro all’*intelligenza* che presuppone sempre il “ligere-in” = “leggere dentro”-

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Il *Relativismo culturale*
esiste esclusivamente se la premessa è la *Sociocrazia*
Viceversa basta un soffio per spazzarlo via.

DECOSTRUZIONE DEL RELATIVISMO CULTURALEultima modifica: 2016-01-05T03:05:24+01:00da allan11
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