D&G

FAMIGLIA & DESIDERIO

E’ nel celeberrimo libro di Felix Guattari e Gilles Deleuze, L’Anti-Edipo, nato in un contesto politico culturale immediatamente successivo al Sessantotto, che affonndano le radici di quella ostilità alla famiglia di cui si nutre tutt’ora l’ideologia Gender.
E’ in questo libro che leggiamo infatti della famiglia come nemico principale perchè intralcio principale del libero dispiegarsi nel desiderio umano di tutte le sue potenzialità.

Ora, chi mi ha minimamente letto sa già l’importanza primaria che io stesso attribuisco al concetto di *Desiderio*, ritenendolo l’*istanza psichica più profonda* per deinizione stessa.
Ma qui iniziamo subito con il piede sbagliato.

Sulla scia del più ottuso vetero comunismo imperante all’epoca, che vede in Jean Jacques Rousseau e il suo *mito del bun selvaggio* ( l'”Emile”) la sua fondazione, cioè quell’idea romantica totalmente irrazionale e a-scientifica dell’uomo intrinsecamente *buono per natura* e violento a causa solo della società oppressiva, ecco che da qui, infatti, si origina quell’ostilità alla famiglia, vista come cellula regina di questa società. che, logicamente, stante queste premesse, è la prima istituzione da abbattere.

L’ostilità al concetto di famiglia è ben visibile, comunque , e intrinseca già nel titolo di questo libro: Anti-Edipo.
Cosa significa, infatti ?
Che cos’è l’Edipo ?
Il centro della psicoanalisi. Il suo perno. La sua stessa ragione di base e della sua esistenza.
E dove si colloca l’Edipo ?
Nella famiglia, ovviamente, nella sua triangolazione fatta di una madre, un padre e un figlio.
Ma qui sta un primo punto.
Ora, contrariamente non solo a Freud ma anche all’antropologia tutta a cominciare da Lévi-Strauss (“Le strutture elementari della parentela”) che ne conferma la validità, costoro vedono invece nel centro della sua struttura, la proibizione dell’incesto, l’origine di tutte le rimozioni, repressioni e oppressioni.
Quelle repressioni e quelle rimozioni, cioè, senza le quali l’uomo sarebbe libero.
Autenticamente libero.
Veramente libero.

Ora, sottolineando che l’unica libertà che si raggiunge in questo modo è solo quella del *delirio*, ecco che i nostri due autori, del resto, non ne fanno certo mistero e anzi auspicano platealmente di giungere proprio a questo.

Resta il fatto che, per quello che interessa a noi qui, in questo momento, dove chiunque si accorge dell’attacco che la famiglia sta subendo, a parte chi non vuol vedere perchè facente parte di coloro che ne auspicano la distruzione, l’unica cosa che ci interessa è avere chiara la psicologia dei suoi famosi fautori e i suoi perchè.

Riassumiamo quindi che : la famiglia va abbattuta perchè è la cellula principale di questa società. Perchè è lei “l’agente delegata al rimosso”. Colei che”imprigiona” il Desiderio !!! Colei che “addomestica” per prima il Desiderio alle esigenze del Potere. (Si ricordi, per inciso, tutta la retorica di Michel Foucault su quest’ultimo concetto di *Potere* che fa il paio con qunto detto fin qui)

A questo punto diventa quindi più che mai centrale il concetto di Desiderio.
Ma c’è un ma !
Dove stà questo Desiderio ?
Nell’Inconscio !! Ovvio, no ?
E chi lo acchiappa più, ora ?
Dire nell’Inconscio è come dire su Marte !
Meglio ancora negli spazi interstellari, per quel che ne sappiamo.
Ora quindi il Desiderio è diventato etereo, impalpabile, misterioso, imperscrutabile e onniscente.
Dio, insomma !!

E noi ?
Non contiamo un cazzo !! Perdonatemi la licenza poetica.

Loro però la conoscono, loro due, il Felix (da cui si capisce il destino già iscritto nel suo nome) e il Gilles (glorioso nome anche questo di origine nientemeno che ferrarista).
Sì, perchè loro lo hanno visto all’opera nei matti !
Solo loro, quindi, e i loro amici, ovviamente, e basta.
Insomma, se non hai almeno uno straccio di laurea in Psichiatria, o non li riconosci come gli unici guru illuminati in materia, taci e cavati di lì che non puoi parlre. Aria. Passi lunghi e ben distesi.

Peccato però che il Desiderio non sia così arcano , imperscrutabile ed etereo nonchè solo in dotazione agli psichiatri come lo stetoscopio ai medici.

Bisogna, tanto per cominciare, togliere tutte le dulità delle modere problematiche del desiderio :
Rinunciare ai radicamenti psichici e biologici.
Al pansessualismo dell psicoanalisi stessa.
Rinuncire al suo radicamento nel bisogno.
Insomma, dire “Desiderio” non giustifica sparare cazzate a raffica tanto per dar aria alle gengive.
Il Desiderio è un cosa seria.
E comincimo, innanzitutto, a smetterla di pararci il culo nel dire che è nell’Inconscio, che è una “boiata pazzesca” !!
E, contemporaneamente, vediamo di ricordarci viceversa sempre, che il desiderio ha un frtello gemello che è il suo rovescio della medagli e senza il qule non si capisce nulla di lui e se ne travisano completmente le dinamiche : il *Risentimento*.

Ora, però, noi siamo partiti dalla genesi della distruzione della famiglia come obiettivo di questo scritto.
Che cosa ci interessa dimostrare, tirando momentaneamente le somme di quanto detto fino ad ora ?

Che tutte queste sparate sulla negatività della famiglia come killer del desiderio umano è una clamorosa cazzata. Detto sempre poeticmente.
Cazzata che si basa su una premessa sbgliata.
Anzi, due.
Che il desiderio sia inconscio e che nasca dall’Edipo !!
Due cazzate al prezzo di una !
Meglio della Coop !!

Tanto per cominciare è oramai provato scientificamente che il desiderio umano si manifesta già nel bambino quando è ancora nella pancia della madre. Pensa un po’ !!

Sul fatto che non abbi mai pintato le tende nell’Inconscio abbiamo già detto ma specifichimo ancor meglio richiamandoci direttamente a Nietzsche, però, e non a quegli scalzacani dei suoi fans, sottolineando che lui pone un desiderio originale e spontaneo, un desiderio “CAUSA SUI” che lui chiama “Volontà di potenza”.
Ma lo definisce così, “Volontà”, solo per aver dovuto pagare pegno al completo oblio di questo concetto, quello di Desiderio, appunto, vivo e vegeto ai tempi della grecia antica ma di cui se ne perdono le tracce, da Agostino in poi, per essere sostituito, nella filosofia tutta, per secoli e secoli, da quest’unico concetto di “Volontà”.
Ma comunque del Desiderio si tratta e il termine “Volontà” è inappropriato per chiunque riconosca comunque a Nietzsche la sua indiscutibile genialità nel riscoprirlo.

Quindi, facendo nuovamente il punto della situazione, la famiglia come organo di “trappola”, “repressione” del Desiderio è una idiozia che non stà né in cielo né in terra.
Eppure siamo qui, nella merda fino al collo, a dover combattere con eserciti di scimuniti perchè, invece, queste stronzate vanno ancora per la maggiore.
Guarda mo’ tè come siamo messi bene !!!

Tornando comunque infine alla costituzione “gemellare” del Desiderio/Risentimento (per spiegarlo sinteticissimamente basti pensare alla rabbia che subentra quando qualcosa o qualcuno impedisce che il proprio desiderato si realizzi), notiamo solo per sommi capi che i due “psich” non ne vedono per nulla l’ambiguità, la trascurano, la fraintendono.
E questo fa proprio sì che ne diventino vittime, loro stessi del suo lato oscuro; quel Risentimento di cui è impregnata tutta la loro opera, e che grazie al suo perdurare negli attuali seguaci, ammorda con la sua Ombra oramai il mondo intero sotto le mentite spoglie del ben noto e falsissimo slogan “Love is love”.
Sì, “love” un par di ciuffoli !
E’ ben più un ritorno a un “dispotismo arcaico” che a qualunque altra cosa.

Ma ancor più grave è che non cogliendo affatto questa natura “gemellare”, come l’abbiamo definita, Guattari e Deleuze vedono solo il volto bello del delirio negandone perfino la sofferenza che esso provoca, illudendosi su una coesistenza pacifica di questi due poli estremi nel delirio.
La verità è che i momenti alterni si escludono a reciprocamente e producono l’angoscia caratteristica del delirio.
Ecco poi anche perchè le psicosi son sempre doppie : schizo-paranoide e maniaco-depressiva.
E’ proprio questa natura “gemellare” del Desiderio che le determina.
Invece questi due dementi blaterano di un “vero desiderio”, mai finora scoperto, e che apparterrebbe solo a loro e ai loro amici, come del resto solo loro possiedono il copyright del vero delirio.
Il libro di Guattari Deleuze si rivela allora solo come una perfettamente strutturata sistematizzazione solo del LORO risentimento che, ora verso la società ora nell’ebraismo-cristianesimo trova i “capri espiatori”, verso cui sfogare la propria sterile rabbia risentita in un profluvio di “banalità polisillabiche” come definisce Noam Chomsky questi buffoni francesi tutti.

D&Gultima modifica: 2015-10-30T00:14:13+01:00da allan11
Reposta per primo quest’articolo