Antigone

Antigone si dimostra inflessibile innanzitutto verso il proprio desiderio e in questo consiste il suo fascino eroico.
E’ l’essere della posizione tragica del soggetto che rende il desiderio irriducibile a ogni edonismo e/o utilitarismo.
Antigone è una figura estrema del desiderio e quindi di fedeltà estrema a sè stessa.
Tra le due Leggi, quella Umana e quella Divina, lungi dalla conciliazione buona per tutte le stagioni di Hegel fa’ irrompere l’Aut-Aut di Kierkegaard.
Esige la sepoltura del fratello senza condizioni.
Non cede di un passo su questa esigenza, non tratta, non è disposta al dialogo.
Antigone decide consapevolmente del suo destino.
Il suo desiderio non è tanto tra due Leggi poichè il suo agire “senza timore e senza pietà”, la colloca al di là di ogni legge simbolica che lega il particolare all’universale del linguaggio.
Essa mira all’al d ilà dell’Ate.
E’ spinta alla morte, momento in cui il desiderio sembra mostrare la sua faccia più oscena e scabrosa.
E’ un desiderio che rivela la sua struttura più pura nella sua incompatibilità radicale con la parola.
Desiderio come pura Legge al di là della Legge.

Ma se la sola colpa possibile per la psicoanalisi è quella di *cedere sul proprio desiderio*,il desiderio purodi Antigone, la sua radicale inflessibilità, sarebbe l’illustrazione più adeguata di questo principio ?
Il coro della tragedia ci ricorda il tratto “inumano”, totalmente eccentrico a ogni dialettica “umanistica” del desiderio.
Il suo tendere al sublime, al misterioso Al di là di ogni iniziativa e legislazione umana.

Come qualche secolo dopo arriverà per Cristo, appunto, insuperato e insuperabile *maestro del desiderio*, che si farà crocifiggere per non cedere di un passo al proprio di desiderio.
E dopo di lui i martiri tutti.

Per questo la Chiesa di Roma non verrà mai sconfitta.
Perchè incarna la vera e profonda natura del desiderio umano, fino alle sue più estreme conseguenze.
Perchè non siamo noi a desiderare.
E’ il desiderio che ci contiene, ci domina, ci governa e sul quale non possiamo esercitare nessuna forma di padronanza.
Il desiderio non è del soggetto ma è il soggetto che è del desiderio.
Perchè siamo fatti “ad immagine e somiglianza di Dio.
E a questo aspiriamo ritornare nei recessi più reconditi della nostra psiche.

Antigoneultima modifica: 2015-10-13T01:02:29+02:00da allan11
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