“Che cos’è una cosa?” si affianca necessariamente alla domanda “che cos’è l’uomo?”.
L’essere dell’uomo è infatti un Esser-ci, uno stare nel mondo accanto a cose che ci sono già, indipendentemente dall’uomo stesso.
Per comprendere il modo in cui possiamo «dare significato al mondo» – che è ben diverso dal crearlo – è necessario studiare il modo in cui le nostre facoltà lavorano: Kant all’interno della *Critica* fornisce un sistema di ciò. Egli fornisce un «sistema della ragione».
Heidegger dunque si riporta all’essere dell’uomo, alla struttura della sua coscienza, per ribadire che la conoscenza autentica si ha solo quando nel domandare ci si sposti dal piano ontico a quello ontologico.
http://www.ospi.it/ospi/PDF/La%20questione%20della%20cosa.pdf
http://www.swif.uniba.it/lei/rassegna/020320b.htm
http://lacositadellacosa.blogspot.it/2011/03/heidegger-n-1.html
http://www.ibs.it/code/9788857502656/heidegger-martin/questione-della-cosa.html
https://www.openstarts.units.it/dspace/bitstream/10077/9822/1/9_Zampieri.pdf
http://www.treccani.it/enciclopedia/ontologico-ontico_(Dizionario_di_filosofia)/