Decostruzione del femminile

Iniziamo col dire che il femminile imperante non è il femminile autentico, ma solo una sua parodia, o meglio, uno stadio psichico non completamente evoluto ma, come dimostreremo qui di seguito, con precise ragioni, solo lo stadio intermedio tra l’inebetimento precedente, quando la donna doveva solo tacere, e il pieno raggiungimento del Sé

*Stadio intermedio* senza nessuna struttura psichica ma completamente campato per aria.
Indicativo di nevrosi.
Anzi, diciamo ancor meglio, di una “nevrosi collettiva” più che altro.

La psicoanalisi, nella fattispecie junghiana, distingue infatti tre gradi dello sviluppo psichico femminile; come sempre tre sono quelli dello sviluppo psichico maschile, detto tra parentesi.

Si noti inoltre, sia detto per inciso, che quando si parla di psichico non si sta parlando solo del Cognitivo (mente & cervello) o del Biologico (organi & anatomia), parimenti donati dalla natura, ma dello psichico che. o lo si elabora,… o se ne rimane senza tutta la vita !
E che il mondo sia colmo di “uomini senza inconscio” basta cliccare nel web queste tre parole e compaiono vagonate di scritti autorevoli sull’argomento.

Ma restiamo sul tema.
Lo psichico del femminile.

Carl Gustav Jung lo sistematizzo nei tre stadi succitati:

Il primo stadio, cosiddetto, dell’ “OCA GIULIVA”
Il secondo della donna “IN ANIMUS”
Il terzo della donna “CON UN ANIMUS”

Ma che cos’è l'”Animus” ?
Jung definisce “Animus” la psiche femminile.
Questo termine, lo si noterà subito, è declinato al “Maschile”.
Questo perchè è la componente controlaterale dell’essere donna, destinata a compensarne l’unilateralità del del “Sentimento” nelle sue decisioni, grazie all’apporto delle qualità di “Calcolo”, “Freddezza”, “Razionalità” , qualità tipicamente maschili.
Per altri versi, il tragitto psichico maschile è analogo, iniettando l’Anima, qui declinata al femminile, delle qualità come “Dolcezza”, “Comprensione”, “Amore” ecc., tipicamente femminili.

Quindi, tornando a questi tre stadi spieghiamo cosa si intende con “OCA GIULIVA”.
Ecco, tanto per chiarire subito con un esempio, chiunque abbia mai visto donne tipo la Valeria Marini capisce immediatamente di che tipo di donna si stia parlando.
Una donna cosiddetta “scema” e niente più.
Solo bella, solo immagine ma con poco cervello.
“Oca giuliva”, che vive, appunto, allegra tra abiti griffati e party.

Ma veniamo subito al nocciolo del problema.
La differenza, cioè, tra donna “In Animus” e/o “Con un Animus”.
Che cos’è, quindi, una donna “In Animus”.
Una donna che agisce all’esterno di sé contenuti che dovrebbero, invece, rimanere confinati nell’Interiorità.
*ACTING OUT* è il nome tecnico in inglese.
Ecco che, quindi, vedremo il maschile tutto spostato all’esterno di sé.
Una donna mascolinizzata.
Un “incubo” di donna più che un “sogno”.
Una sorta di “bullismo” al femminile.
Femministe, donne in carriera, donne-uomo, donne falliche, donne rancorose, razionalizzatrici, puntigliose, mezze donne, insomma, e niente più.

Infine c’è, invece, anche la donna “In Animus”
Una donna che sta realizzando il suo *SE’*, meta finale della propria evoluzione psichica di successo.

Per spiegarvela velocemente vi faccio l’esempio dell’aspetto controlaterale della Valeria Marini, che abbiamo identificato con “L’Oca giuliva”, con un altra attrice, ma questa volta al massimo del femminile evoluto : Monica Vitti.
Già la differente scelta degli uomini con cui accompagnarsi la dice lunga:
Michelangelo Antonioni , Monica Vitti.
Mario Cecchi Gori , Valeria Marini.
Uomini, è lapalissiano, il cui livello di intelligenza è agli antipodi.
Come le donne che, appunto, si sono scelti.

La mia psicoanalista aveva un debole per la Monica Vitti.
Fu lei, per prima, a pormela, come esempio, per farmi comprendere facilmente quelle “elucubrazioni” di Jung su Archetipi, Anima e Animus, concetti di non semplice esemplificazione.

Esternamente la donna “Con un Animus” rimane del tutto simile alla “Marini”.
Esteticamente curata, tacchi alti, seducente, bella, femminile al massimo grado ma,… con un maschile, però, sviluppato tutto interiormente. Nascostamente, per certi versi.
E’ intelligente, quindi, razionale, al punto , nel caso specifico della Vitti, di essere pure abilmente comica, ma sempre con una sua particolare grazia anche nel fingersi “Oca giuliva”.

Chi non ricorda certe sue celebri interpretazioni con Alberto Sordi ?
Tanto abile nel fingersi tale proprio perché nella realtà non lo era per nulla.
Una donna la cui *razionalità* si esprime con classe, una gran classe. Classe in tutte le scelte della vita : eleganza, signorilità, nobiltà, bellezza senza ostentazione, dignità, dolcezza e bontà unite a fermezza e carattere.

Ecco cos’è una donna con “Un Animus”, quello che le donne, odierne, sono ben lontane dal raggiungere, nella stragrande maggioranza dei casi.
Ma che anzi, hanno generato e continuano a generare, solo confusione nei/dei ruoli e , inoltre, nella più assoluta inutilità e insensatezza, per loro e per chi le circonda.

http://dearadio.altervista.org/…/u…/2013/11/monica-vitti.jpg

Decostruzione del femminileultima modifica: 2015-04-04T01:20:05+02:00da allan11
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