La malattia del nostro tempo

Il secolo XX° si caratterizza, in Letteratura, per l’avvento di un nuovo tipo di protagonista: l'”inetto”
Emblematico di questo nuovo personaggio, che tutt’ora domina incontrastato, è “La coscienza di Zeno”, di Italo Svevo, dove l’inetto protagonista è incapace della benché minima decisione.
Torna alla mente l’auspicio di Nietzsche al “superuomo”, naufragato miseramente, viceversa, in questo “ultimo uomo” impotente.

Ora, se la Letteratura non fosse lo specchio di una società, la cosa lascerebbe indifferenti.
Invece, niente di meglio che la Letteratura per coglier l’essenza dell’epoca, il suo Zeitgeist.
Uno Zeitgeist che da allora non si è modificato di una virgola ma, anzi, si è sviluppato in tutte le sue varianti più estreme.
Potremmo fare un lunghissimo elenco, al di qua e al di la dell’Atlantico, degli autori che hanno raggiunto la fama declinando l’inettitudine nei modi più astrusi e sofisticati.
Ma sarebbe inutile.
Nessuno si discosta da questo “archetipo” di inefficienza.
Anzi.
Lo declamano tutti con enfasi quasi fosse l’unica autentica forma di libertà.

Ma dove porta detta inettitudine ineluttabilmente ?
Alla Noia!

A che altro potrebbe portare l’inettitudine se non a questo ?
E come si esce dalla noia ?
Con l’Eccitazione, suo speculare contrappeso. Ovviamente.

Ecco, quindi, che in pochi e semplici passaggi arriviamo alla “Società eccitata” attuale.
http://books.google.it/books?id=XHuWa0kBYoIC&pg=PT3&hl=it&source=gbs_selected_pages&cad=3#v=onepage&q&f=false

Figlia della “Società dell’immagine”, “La società eccitata” si declina nella ricerca spasmodica dello “scoop”, delle “news” e di tutto ciò in grado di “bucare il video”.
Ultimo esempio Choncita Wurtz, abilissimo travestito assurto a gloria imperitura per essersi presentato con barba e gonna.
“Sotto il vestito, niente” era il titolo di un famoso film degli anni ottanta. Ma tant’è.
Se l’approdo di questa società è quello, beh,…allora onore al merito.

Ma cos’è l’Eccitazione ?
Iniziamo dalla sua etimologia come saggiamente consiglia Heidegger.
Muovere “citare”, fuori “ex”.
E quindi notiamo come già dall’etimologia si possa cogliere immediatamente il collegamento con il concetto di “Immagine”.
In fondo, la società attuale, il suo “pensiero unico”, il “politicall correct”, ruota tutto attorno a questo esclusivo punto.
Inettitudine = antieroe = noia = eccitazione = ….sesso, droga & roch and roll.
“E che altro ti puoi comprare coi miei soldi meglio di quello che tu vendi” chiedeva l’ubriaco all’oste di Spoon Rever ? https://www.youtube.com/watch?v=AAgiGAJ6YQg
E, in effetti, quale domanda potrebbe essere più sensata di questa ?

Ma del resto per quale scopo una persona si dovrebbe mai “sacrificare” ( “Sacri-ficere” ovvero “fare-Sacra” la propria esistenza) , eroicamente, se “Dio è morto” e con esso qualunque “valore” per cui valga la pena battersi ?

Certo, esistono i suoi surrogati, come il “buonismo” e i suoi annessi e connessi. Patetico tentativo di recuperare facendo rientrare dall’uscio ciò che si è buttato dalla finestra. Surrogato come surrogati sono i Diritti umani del Cristianesimo. Illusioni populiste ottime per carriere politiche e nient’altro. Solo l’inettitudine e il suo contraltare dell’eccitazione la fanno da padroni. Il resto solo specchietti per allodole gonze.

Ma se non ci resta altro che star fuori di noi, nelle apparenze, nell’immagine…che ne è dell’uomo ? Cosa gli resta di propriamente umano se non”una vogliuzza oggi, una domani, basta la salute” ?

Nulla, il vuoto più assoluto !!

Un vuoto, poi, particolarmente funzionale al “Sistema”, che da mattina a sera ti bombarda di “spot” che ti invitano al consumo sfrenato come riempitivo fallimentare alla proprie emozioni di insensatezza. E per questo perennemente avido, appunto, di “news” di qualunque genere. Dell’eccitazione fuggevole degli acquisti. E più soldi hai e più ne puoi comperare di novità.

Inutile essere ipocriti. A cosa servono i richiami all’onesta, all’incorruttibilità se sono e restano valori secondari all’accumulo sfrenato di ricchezze ? Autentico valore imperante perché in grado di procurare l’unica droga imperante : l’eccitazione !!

Credo che a questo punto sia oramai chiaro come, finché non verrà abolito questo primato della”eccitazione” non ci sarà nulla da fare. La radice del problema è tutta interna all’uomo. L’esterno avrà sempre buon gioco finché la stupidità dominerà. E non uso questa parola a caso. Anche qui l’etimologia delle parole ci viene in aiuto : “stupido” deriva da “stupore”. Ed “eccitazione”, “stupore”, “immagine” non son forse sinonimi intercambiabili ?

A questo punto non ci resta che chiederci : ma l’uomo, non ha nessuna risorsa interiore per difendersi ? Sì, ce l’ha, ma la gente lo ignora. Si chiama Desiderio !! Ma finché la gente continuerà ad ignorarne la natura autentica e profonda messa in luce in modo sublime da Lévinas nel suo capolavoro “Totalità e infinito”, non ci sarà storia.

Il Desiderio è qualcosa di troppo sofisticato per essere lasciato nelle mani di quei burini degli psicologi. Il Desiderio è roba da filosofi! Ma è rimasto ancora qualche filosofo autentico ? Non saprei. Ma sta a loro dichiarare che il Desiderio non ha oggetto. Il Desideri…è…soggetto !!

Il Desiderio è sempre e solo “desiderio di essere” e mai, assolutamente mai di solo “avere”. Belle parole ? No. Constatate di persona. E quando un qualunque oggetto vi appagherà definitivamente sappiatemelo dire. Io non ho nessuna fretta. Voi continuate a “replicare” pure all’infinito le vostre illusioni.

Oggi , la rivoluzione, non è più collettiva. Ognuno deve farsi la sua propria, evolvendo. Da soli.

https://www.youtube.com/watch?v=KrkwgTBrW78

 

PS: “LE TOURNANT THEOLOGIQUE”

“In Lévinas l’altro è subito enfatizzato nell’Altro: il Desiderio è immediatamente maiuscolizzato, enfatico fino all’estremo. In virtù di quale esperienza ? Evidentemente metafisica. Questa circolarità è forse ermeneutica, certamente non fenomenologica. Secondo Janicaud, “Totalità e infinito” è la prima opera che attesta questa svolta teologica della fenomenologia francese.
…………..
Tuttavia, se la qualifica di fenomenologia riferita alla riflessione del secondo Heidegger è qualcosa di estemporaneo e non pertinente, alcuni aspetti del suo pensiero a partire dagli ,anni Trenta, dedicati al sacro e ai commenti a Hòlderlin, hanno indubbiamente influenzato e condizionato il “tournant théologique” francese: senza la Kehre di Heidegger, nessuna svolta teologica”

http://books.google.it/books/about/La_fenomenologia_francese_tra_metafisica.html?id=iAg__lgmbn8C&redir_esc=y

PS : Detto ancor più chiaramente : ECCITAZIONE & ACCETTAZIONE
Viviamo in un mondo di dementi che si svenano per proibirti di fumare e poi lasciano che la pornografia dilaghi liberamente.
Detti dementi cosiddetti “salutisti” devono averci le scimmie urlatrici nel cervello per… non accorgersi altro che della salute fisica e per nulla di quella psichica.

I termini della “partita” esistenziale sono praticamente due : eccitazione e il suo opposto, accettazione.
Cosa intendo per “accettazione” ?
L'”altro”, sostanzialmente.
L'”altro” è tutto fuorchè eccitante, anzi, presuppone una attenzione ed una “cura” che nulla hanno a chè fare con alcunchè di eccitante.
Non si è mai visto nessuno preso dalla “fregola” della carità. Nessuno. La “carità” non è eccitante. E’ un “piacere puro” per chi sa’ coglierlo. Ma il plebeo è distante anni luce da forme così sofisticate di piacere.
Il burino contemporaneo deve sentirsi “eccitato” per sentirsi vivo.
Scambia la vita con l’eccitazione. Riduce la vita ad eccitazione.

Figlio della “libidine illimitata” di origine sessantottina non può quindi che essere un cultore di tutto ciò atto ad eccitare.
Droga per i più coerenti. Pornografia per i più vigliacchetti, quelli ne carne ne pesce fino in fondo, quelli che vogliono stare con un piede in due staffe perchè cronicamente “mezze seghe” eterne.

Questo, in sintesi, spiega l’attuale situazione della cosiddetta “crisi dei matrimoni”.
basando il matrimonio, oggi, pressochè esclusivamente sull’eccitazione, ovvio che abbia vita breve.
Il nuovo è eccitante, non il ripetitivo.
Ma se come unico “valore” si ha l’eccitazione, come per unico valore si ha l’eccitazione, oggigiorno, come può reggersi ?
Il matrimonio è una SCUOLA DI ACCETTAZIONE dell’altro e non di perenne e libidinosissma eccitazione.

Insomma, diciamo la verità, il sessantotto ha avuto due risultati : l’Idealismo e la droga.
Io che idealista non sono mai stato ma drogato si, vi dico la verità.
Se dovessi accettare il primato dell’eccitazione non lo farei da vigliacco come i più.
Mi tornerei a drogare.
Le mezze seghe mi hanno sempre fatto ridere !!!

http://www.youtube.com/watch?v=gBLeVcP_JQg
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La malattia del nostro tempoultima modifica: 2014-07-10T02:30:38+02:00da allan11
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