Inconscio : Lacan, Gadamer, Ricoeur, Derrida

Jacques Lacan ha segnalato l’inconscio articolato come un linguaggio, regolato dalle stesse leggi del linguaggio in generale.
L’ipotesi di Lacan è che l’inconscio non è ciò che resta nascosto alla coscienza del soggetto ma riguarda il desiderio che è articolato in esso : il desiderio è detto nel linguaggio del sogno, del sintomo o del “mito individuale”

La posizione di Gadamer coincide con quella degli Strutturalisti come Lacan. Secondo Gadamer il linguaggio ci precede, ci determina; il linguaggio è un mondo a sé : in questa prospettiva siamo giocati dal linguaggio

In contrasto con queste impostazioni Ricoeur sostiene che tutto ciò che nell’inconscio è suscettibile di essere espresso attraverso il linguaggio, ciò che è rappresentabile, rinvia  ad uno sfondo non simbolizzabile : il desiderio ; ma non tutto quello che appartiene all’inconscio può essere trascritto linguisticamente.
Inoltre, mentre dalla posizione di Lacan emerge che il soggetto è un mito, una finzione che deve essere riconosciuta,  l’ermeneutica ricoueriana poggia sull’idea di una comprensione di sé mediata dai segni, dai simboli e dai testi (compresi quelli Sacri)
Ricoeur afferma quindi la capacità dell’uomo di influire sul linguaggio e quindi di essere in grado di iniziare un proprio discorso ; il linguaggio non è chiuso in sé ma un mezzo, un mediatore, tra il soggetto e il mondo.
Nella teoria strutturalista è impossibile conoscere il mondo al di fuori del linguaggio.
Per Ricoeur invece la capacità del linguaggio di dire il mondo, di esprimere il desiderio dell’uomo, non è a discapito della potenzialità dell’uomo stesso di poter conoscere un mondo fuori da quello già conosciuto ed espresso attraverso un linguaggio.

Anche Derrida si inserisce poi in questa discussione attraverso la diade antitetica differenza/ripetizione : nel processo creativo la ripetizione non è mai la stessa, tra un’azione e l’altra si inserisce quel minimo di differenza che mette in risalto le condizioni ambientali, della persona, del contesto in genere, la storia ; invece nel processo patologico la ripetizione è un monotono e continuo procedere in-differente alle variabili extra e intra soggettive.
In questo contesto poi Derrida critica la posizione a-storicista (solo sincronica e non diacronica) dello strutturalismo tutto, che va da Lacan a Levi-Strauss, e propone di inserire la temporalità.

Per superare allora questo aspetto a-storico Ricoeur recupera da Kant il concetto di persona come categoria etica.
Il concetto di persona risulta più adatto che quello di “coscienza”, “soggetto”, “io” ; la persona appartiene alla sfera pratica, è una categoria sempre aperta e in divenire, mai definitivamente compiuta.

Il concetto di PERSONA, quindi, secondo la prospettiva ricoueriana, recupera il metodo psicoanalitico in quanto metodo ermeneutico inteso come la interpretazione e la traduzione da un sistema di linguaggio ad un altro, dall’inconscio al conscio,  poichè il contenuto dell’inconscio è un materiale psichico che non può essere letto con gli strumenti della scienza fisico-neuro-matematica che si è fino ad ora imposta come “vera scienza” della psiche, ma che di fatto non è.

http://books.google.it/books?id=1990jB07JmIC&pg=PA15&lpg=PA15&dq=lacan+gadamer+differenze&source=bl&ots=SxgXwbpQte&sig=TUaqOvQ2AnQne6_lEhSgXjtfMt4&hl=it&sa=X&ei=-MRaUvKJBYnftAb7g4Eo&sqi=2&ved=0CF8Q6AEwBg#v=onepage&q=lacan%20gadamer%20differenze&f=false

 

Post scriptum sul concetto di PERSONA :

http://oltreilvuotorelativista.myblog.it/archive/2013/09/13/premessa-5686885.html

 

Inconscio : Lacan, Gadamer, Ricoeur, Derridaultima modifica: 2013-10-14T14:48:00+02:00da allan11
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