L’esistenza come Desiderio

“E’ infatti attraverso la critica della coscienza che la psicoanalisi punta verso l’ontologia. L’interpretazione, che essa ci propone, dei sogni, dei fantasmi, dei miti e dei simboli, è sempre in qualche misura una contestazione della pretesa della coscienza di ergersi ad origine del senso……..
La lotta contro il narcisismo – equivalente freudiano del falso “Cogito” – conduce a scoprire il radicarsi del linguaggio nel desiderio, nelle pulsioni della vita.
Perciò la psicoanalisi è, se non una disciplina filosofica, almeno una disciplina per il filosofo: l’inconscio costringe il filosofo a trattare la costellazione dei significati su un piano spostato rispetto al soggetto immediato, come insegna la topologia freudiana: i significati più arcaici si organizzano in un “luogo” del senso, distinto dal luogo in cui si mantiene la coscienza immediata…….
Per mezzo della comprensione di noi stessi ci appropriamo del senso del nostro desiderio di essere o del nostro sforzo per esistere.
L’esistenza è desiderio e sforzo.
Lo chiamiamo sforzo per sottolinearne l’energia positiva e il dinamismo.
La chiamiamo desiderio per designarne la mancanza e la povertà.

Eros è figlio di Poros e di Penia.
Così il Cogito non è più quell’atto pretenzioso che era inizialmente, quella pretesa di porsi da se stesso.
Esso appare come già posto nell’essere.

Paul Ricoeur
“Il conflitto delle interpretazioni”
pag: 33/34
 

L’esistenza come Desiderioultima modifica: 2013-04-13T01:07:05+02:00da allan11
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