Il “Politicall correct” nasce e ha un nome americano non a caso .
L'”uomo nuovo”, frutto del passaggio del Capitalismo dalla fase della “produzione” a quella del “consumo”, necessitava di persone aventi soprattutto un “buon rapporto con gl’altri” per vendere.
L’affabile apparenza della socievolezza del venditore americano, questa “cordialità mercificata”, doveva poi, per raggiungere la massima efficenza, tracimare nella vita privata secondo le esigenze delle corporations, per così ottenere l’agognata trasformazione dei ribelli in consumatori.
E fu così che anche le personalità diventarono una merce a cui si poteva assegnare un valore di mercato.
Ecco che oggi vediamo, infatti, come chi non stà a questo osceno gioco “politicall correct” sia “fuori-mercato”, appunto, e come tale venga dipinto dai suoi custodi mass-mediatici, con un valore inferiore rispetto a chi si conforma al “pensiero unico della merce”.
In altri termini, come per un qualsivoglia prodotto, anche per l’uomo d’oggi, vale ben più l’immagine, come si presenta, la confezione, come è pubblicizzato, che il contenuto, la qualità, quello che c’è dentro al pacchetto, il valore vero e non quello fittizzio inculcato con tecniche di persuasione oramai a 360° nella nostra vita.
Peccato però che sempre più spesso il contenuto, sempre e più avariato e marcio, generi gas che lo fanno deflagrare spaventosamente.
Ora , non è facile spiegare in due parole le ripercussioni di questo demenziale “Modello-Corporations” sul Super-io dell’umano, cioè come la “barriera alle emozioni”, che questo processo ha comportato, generi solo MINE VAGANTI (avendo fatto NON estinguere detto SUPER-IO ma solo REGREDIRE a modalità ARCAICHE…giustiziero-primitive) e non individui “liberi e belli” come quelli della pubblicità, appunto, di un famoso shampoo.
Mine vaganti sempre più numerose che per disinnescare sarebbe necessario un lungo processo di rielaborazione educativa.
Resta comunque il fatto che le STRAGI di cui, per ora, assistiamo avvenire prevalentemente in America, ma con qualche avvisaglia di importazione negli “evolutissimi” e tanto ammirati paesi nordici come il caso Breverik insegna, NON SONO FRUTTO DEL CASO, DELLA MALASORTE O DELLA PAZZIA, come i “faciloni” si illudono, ma di una PRECISA GENESI PSICHICA che parte dalla “eclissi del padre”, passa attraverso il “permissivismo femministoide” imbellettato “correttamente”, ma che esplode quando le condizioni che l’hanno generato non sono più in grado di contenere la violenza che, conculcata senza risolverla, hanno solo reso più dirompente.
http://www.youtube.com/watch?v=PzXO3QT5B9o