Il dasein di Heidegger non ha mai fame

Da questo punto di vista l’analisi heideggeriana resterebbe, ad avviso di Lévinas, astratta e compromessa da un residuo di idealismo. La differenza più significativa, infatti, tra Lévinas e Heidegger, in merito all’analisi dell’essere nel mondo, riguarda il concetto di “cura” : “…il mondo è un episodio che lungi dal meritare il termine di caduta, ha un equilibrio, una sua armonia e una sua funzione ontologica positiva : è la possibilità di staccarsi dall’essere anonimo. Definirlo quotidianamente e condannarlo come non-autentico vuol dire misconoscere la sincerità della fame e della sete (che almeno Marx vede), significa, con il pretesto di salvare la dignità dell’uomo compromessa dalle cose, chiudere gli occhi sulle menzogne di un idealismo capitalista, sulle evasioni nell’eloquenza e nell’oppio che propone.
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Contro le analisi esistenziali che troppo unilateralmente ne sottolineano la “disperazione”, per Lévinas…….
“L’essere umano si compiace dei suoi bisogni, è felice dei suoi bisogni….si gode del proprio bisogno perchè il bisogno è sempre proprio…è il segno dell’esistenza nell’esistente. Il bisogno interrompe l’uniformità dell’essere aprendo lo spazio ed inaugurando il tempo del godimento….La vita gode della sua stessa vita, come se si nutrisse della vita così come si nutre di ciò che fa vivere, o, più precisamente, come se il “nutrirsi” avesse questo doppio riferimento….godimento del suo appetito….”

http://www.youtube.com/watch?v=iyfu_mU-dmo

Il dasein di Heidegger non ha mai fameultima modifica: 2013-03-06T16:04:06+01:00da allan11
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