Bufale gay N.3 : Adozioni

Si cerca di far passare le adozioni gay come auspicabili e meritorie quasi che i bambini, se non ci fossero loro, resterebbero in orfanotrofio.
Guardate, stavolta non mi incazzo neanche perchè non ne vale proprio la pena con questo branco di deficienti e i loro sponsor politici inevitabilmente di Sinistra…..si…..quelli onesti…ma solo per i quattrini degli altri e falsi su tutto il resto.
Prego leggere link aggiornato al 2000 ma tutt’ora senza variazioni significative. E vaffanculo ai falsi “onesti” !!

http://old.anfaa.it/boll_0002e.htm

 

La psicoanalisi è attualmente più propensa ad attribuire importanza all’ambiente che circonda il bambino, sottolineando le possibilità patogene o deprivanti dell’ambiente familiare.
Si ritiene che il bambino abbia bisogno di modelli identificatori e relazionali, ossia abbia bisogno di potersi confrontare sia con l’identico a sé, sia con il diverso da sé e di essere amato in quanto identico e in quanto diverso: il bambino amato dalla madre difficilmente sentirà il proprio essere maschio come una difesa dalla femminilità (o al contrario come una minaccia per la femminilità e quindi per la madre), la bambina amata dal padre non attribuirà un valore negativo alla propria femminilità.

Abbiamo quindi visto come il bambino abbia bisogno di modelli identificatori e relazionali.
Una coppia omosessuale può fornire tali modelli?

Se la distinzione maschile / femminile può venir superata a livello di distinzione di ruoli pure non si può agevolmente superare la necessità per il bambino di un rapporto con l’identico a sé / diverso da sé.

Quindi, anche se una coppia omosessuale può agevolmente fornire i ruoli – le funzioni – paterni e materni non può fornire, nel proprio interno, quel rapporto con il diverso e l’identico biologici che appare necessario al bambino per costruire la propria identità.

A riprova di quanto sopra affermato, Robert Lopez, docente di lingua inglese presso la California State University di Northridge, ha fatto “coming out” e ha a sua volta raccontato la sua infanzia: «crescere con genitori omosessuali è stato molto difficile….«I miei coetanei», ha continuato, «hanno imparato tutte le regole non scritte di comportamento e di linguaggio del corpo all’interno delle loro case, hanno capito quello che era il caso di dire e non dire in certi contesti, hanno imparato i meccanismi sociali tradizionalmente maschili e femminili. Anche se i genitori dei miei coetanei erano divorziati, sono comunque cresciuti osservando modelli sociali maschili e femminili». Così, «ho avuto pochi spunti sociali da offrire a potenziali amici di sesso maschile o femminile, dal momento che non ero né sicuro né sensibile verso gli altri. Raramente ho fatto amicizia, e facilmente mi sono alienato dagli altri[…].

Ancora oggi, ha continuato nel suo racconto Lopez, «ho pochissimi amici e spesso non capisco la gente a causa dei segnali di genere non detti che sono tutti intorno a me, i quali vengono dati per scontati anche dai gay allevati in famiglie tradizionali. Ho difficoltà nell’ambiente professionale, perché i colleghi mi trovano bizzarro». «Non avevo idea di come farmi attraente verso le ragazze», ha proseguito. «Sono stato subito etichettato come un emarginato a causa dei miei modi di fare da ragazzina, abiti divertenti e stravaganti». Arrivato al college Lopez è stato spinto a dichiararsi omosessuale, ma «quando ho detto di essere bisessuale non mi hanno creduto, affermando che non era pronto ad uscire allo scoperto come gay». Abbandonato il college, finalmente a 28 anni ha avuto il primo rapporto con una donna.

http://www.uccronline.it/2012/08/25/sono-cresciuto-con-genitori-omosessuali-e-stata-una-disgrazia/

 

http://orientamentosessuale.blogspot.it/

 

http://www.uccronline.it/2013/01/30/nuovi-psicologi-prendono-posizione-contro-ladozione-gay/

 

http://www.tempi.it/adozioni-gay-si-parla-sempre-dei-diritti-degli-adulti-mai-del-bisogno-dei-bambini-di-avere-un-papa-e-una-mamma#.USUTz_L3H74

Bufale gay N.3 : Adozioniultima modifica: 2013-01-17T01:28:00+01:00da allan11
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