Oltre il vuoto relativista

Santi ricchi e Santi poveri

L’episodio del giovane ricco non può essere sfruttato per dire che tutti i ricchi devono abbandonare le loro ricchezze per poter essere cristiani e salvarsi e/o che tutte le nazioni ricche devono osservare lo ste

sso precetto.
La povertà , in senso cristiano, stà a significare che l’importante non stà nell’avere o non avere successo mondano, ma nel restare fedele alla dedizione a Dio INDIPENDENTEMENTE da quel che ne possa seguire quanto al proprio successo mondano, che può esserci o può non esserci, come attestano re e regine diventati santi al pari di altri poveri e perseguitati.
Ma andiamo per gradi.
Innanzitutto, la prima ABISSALE differenza nei confronti del ricco da parte di Gesù rispetto a coloro che ne sottolineano l’importanza primaria è che il Cristo AMAVA questa persona !!
Quelli, invece, che strumentalizzano oggi alcune delle tante sciocchezze dette da Martini…lo fanno in nome dell’ODIO e della INVIDIA per il ricco, come è ben più consono ai tempi moderni.
Inoltre, a riprova di quanto detto sopra, dobbiamo aggiungere che Gesù non è una specie di gatto che gioca col topo, insomma, una sorta di sadico (perchè, come chiamare uno che ti rivolge una richiesta impossibile, e quindi recita una sorta di “pièce” teatrale, scontata per lui in anticipo e mortifera per te ?) quasi che la povertà cristiana sia una sorta di tetra disperazione obbligata intorno alle forme della vita e una sorta di emarginazione sociale assicurata.
Queste scemenze le lasciamo ai frustrati e agli “invidiosi di tutto il mondo uniti” che oggi, ipocritamente piangono Martini esclusivamente per dare contro alla Chiesa come è loro imperturbabile e squallido costume.
 
 
NO MARTINI ? NO PARTY !
 
Vedendo il mare di sperticati elogi ed esaltazioni sbracate del cardinale Martini sui giornali di ieri, mi è venuto in mente il discorso della Montagna dove Gesù ammonì i suoi così: “Guai quando tutti gli uomini dirann
o bene di voi” (Luca 6,24-26).
I veri discepoli di Gesù infatti sono segno di contraddizione: “Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo (…) il mondo vi odia. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi” (Gv 16, 18-20).
Poi Gesù indicò ai suoi discepoli questa beatitudine: “Beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e v’insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli” (Luca 6,20-23).
Una cosa è certa, Martini è sempre stato portato in trionfo sui mass media di tutto il mondo, da decenni, e incensato specialmente su quelli più anticattolici e più ostili a Gesù Cristo e alla sua Chiesa. Che vorrà dire?
Obiettate che non dipendeva dalla sua volontà? Ma i fatti dicono che Martini ha sempre cercato l’applauso del mondo, ha sempre carezzato il Potere (quello della mentalità dominante) per il verso del pelo, quello delle mode ideologiche dei giornali laicisti, ottenendo applausi ed encomi.
E’ stato un ospite assiduo e onorato dei salotti mediatici fino ai suoi ultimi giorni.
O vi risulta che abbia rifiutato l’esaltazione strumentale dei media che per anni lo hanno acclamato come l’Antipapa, come il contraltare di Giovanni Paolo II e poi di Benedetto XVI?
A me non risulta.
 
 
Santi ricchi e Santi poveriultima modifica: 2012-09-01T13:41:00+02:00da
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