L’amore ai tempi del colera

“Sembrava che dovesse essere qualcosa di più di un flirt. Vi intendevate così bene che avevo capito fin da subito che stava nascendo una intesa tra voi”
“Infatti, ma a volte le cose prendono improvvisamente un altra direzione, ammesso se mai che ne avessero una autentica all’inizio”
“Cosa vuoi dire ?”
“Che a volte si può anche venir presi in giro “
“Spiegati meglio”
“Beh, è l’antica arte della seduzione, quando le parole servono per non dir nulla e mantenere il divario fra il sesso e l’amare, tra l’oggetto e la persona. Una forma di spersonalizzazione propria e altrui dove nessuno è più insostituibile ma intercambiabile, naturalizzato e degradato dall’anonimato dell’orgasmo”
“Spiegati più semplicemente, Allan, che fatico a seguirti”
“Ecco, proviamo allora con un esempio : “il rimorchiare”. Hai presente il modo di dire “ho rimorchiato quella in discoteca”, “ho rimorchiato quell’altra sulla spiaggia” ?”
“Certo”
“Ecco, quello è un modo classico ed usuale dove le parole tradiscono le vere intenzioni : non un “sono qua”, per farmi conoscere da te e per conoscerti, ma solo un “dove andiamo” a scopare. Vedi che la persona non c’è più ma restano solo due corpi che si trascinano, che si “rimorchiano”, appunto, come un trattore che trascina, traina qualcosa privo di vita, di anima.”
“Capisco meglio”
“Che strano destino. Ora che ci penso la sera che fummo interrotti da Sabine stavamo parlando proprio di questo. Ti ricordi ?”
“Si, ricordo che insistevi molto sulla “verità””
“Esatto, ed è proprio di questo che ora ci siamo ritrovati a parlarne. Come dovessimo concludere quel discorso interrotto improvvisamente”
“E’ vero. Certo che è strana a volte la vita”
“Certo. E allora completiamolo una buona volta questo discorso, no ?”
Finirono di bere le loro birre e ne ordinarono altre due.
“La verità, appunto, vedi come è fondamentale. Invece di dire “Eccomi”, mostrandosi come veramente si è, spogliandosi delle maschere per farsi conoscere, abbiamo invece “Andiamo”, “Dove si va ?”, rinunziando da subito a voler raggiungere la persona dell’altro nel rinunziare in primo luogo a manifestare se stesso come persona. In questa doppia depersonalizzazione ho a che fare soltanto con dei partner equivalenti, indifferenti, e che non avranno un seguito, ma io stesso non sono per loro altro che un partner in più, senza nome né senso.”
“Sei stato chiaro”
“E’ l’amore ai nostri tempi, il trionfo della “malafede”, dove più spesso entrambi si credono intelligenti, furbi, moderni, disinibiti, per accorgersi poi, solo in un secondo momento, ma non comprendendone la causa, di sentirsi soli, isolati, anonimi, di “non sentirsi più nessuno”. Ma questo è dovuto al fatto che nelle relazioni così concepite realmente “non sono più nessuno” !
Ma fin dall’inizio, non solo alla fine e misteriosamente!
Questa “depersonalizzazione” imperante, questo “vuoto” è poi inevitabile riempirlo con anestetici legali o illegali,psicofarmaci o droga. Con qualcosa dovrai poi fingere di riempire il vuoto pneumatico dell’anima. Anzi, diciamo ancor meglio,…l’assenza dell’anima!”
“Certo è drammatico quello che dici”
“Vedi poi perché dicevo della “verità”. Perché il suo contrario, cioè questo modo pazzoide di vivere i rapporti tra le persone è viceversa caratterizzato dalla “Parlantina”. Non il parlare “veritiero”, ma una accozzaglia di chiacchiere che nell’abbondanza traboccante e nella superfluità di spiegazioni tradiscono la “menzogna”…come quelle di un marito colto in flagrante che non finisce più di trovare scusanti, giustificazioni, spiegazioni, circostanze cosmiche e via dicendo sino all’esaurimento delle corde vocali mentre chi è nel vero, di fronte a qualunque accusa si difende semplicemente con un “No”, aggiungendo al massimo, allontanandosi “Tu sei pazza” e nient’altro, assolutamente.
“Parlantina”, cioè, lasciar credere che io mi manifesti come persona e voglia vedere una persona, mentre non desidero altro che accrescere la mia propria carne senza dover nulla a nessuno. E l’altro che ratifica la mia poiché vuole la stessa cosa o si accontenta nella logica “meglio qualcosa che niente”.
Sotto questi due aspetti la menzogna , la “malafede” dicevo prima, consiste qui nel far finta di essere amanti, cosa che non vogliamo affatto diventare. Nella “parlantina” diventiamo amanti da operetta, parvenza di amanti, menzogne di amanti solamente,”

Gli altri nel frattempo erano tornati al tavolo e ……

L’amore ai tempi del coleraultima modifica: 2012-02-17T01:27:53+01:00da allan11
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