Si sà che Nietzsche s’accorse, ben prima degl’altri suoi contemporanei,
della morte di Dio nella vita degli uomini, e condusse una vita conseguente.
Anch’io, devo dire, nel mio piccolo, sono stato altrettanto profetico.
Mi accorsi, infatti, ben prima dei miei contemporanei,
della…diciamo…”morte dell’Uomo”
Sì, perchè, alla morte di Dio, lui, Nietzsche, non si rassegnò e,
….l’ingeeeeeeeeeenuooooooo, ….profetizzò l’avvento del “Superuomo”
AH AH AH….QUALE IMMANE PANZANA !!!
Io invece, modestia a parte, sono stato ben più geniale di lui e non solo
nego che sia mai esistito un solo “Superuomo”, ma anche il semplice “Uomo”
ha fatto la fine del suo Dio e non suscita più emozioni, non è più un
modello per nessuno
Ecco allora che fin da giovine io vissi coerentemente con questa mia geniale
scoperta e lungi dal farmi ingannare da aspirazioni trascendentali e
utopiche, fui l’antesignano di quello che oggi è, altro che il “Superuomo”,
il vero signore e padrone del presente e vieppiù del futuro.
IL BAMBOCCIONE
Ebbene sì, cari e invidiosi filosofuzzi, ridete pure ma io, ben prima di
chiunque altro sono stato il PROTOTIPO, oserei dire l’Archetipo del
BAMBOCCIONE contemporaneo.
Lavoraaaaaaaaaareeee,…faticaaaaaaaaaaareeeeee…sudaaaaaaaaareeeeeeee son
cose che oramai appartengono solo all’Uomo sottosviluppato.
IOOOOOOoooooooo, sono stato il vero ed unico
profeta…INCONFUTABILE…….EVIDENTE,….il vincente senza l’ombra del
benchè minimo dubbio.
E non date retta ai saputelli ultimi arrivati che parlano di “Amore
liquido”….”Pensiero debole”….dubbio iperbolico,…”sospetto” eccetera.
Tutti sognatori utopici che quando scorazzavo in Fulvia coupé donatami da
papy & mamy, loro si illudevano di cambiare il mondo mentre io già cambiavo
il mio andando a sbaffo da mane a sera.
Signori, non venite a raccontarmela a me.
La vita del bamboccione è la migliore.
Responsabilità….impegno……c’è tempo, eeeeeeeee se c’è tempo.
Poi, quando sarete diventati grandi potete continuare a non fare una mazza
come faccio io passando il vostro tempo qui da noi a discettare di
filosofia.
E’ sempre meglio che lavorare, ve lo giuro !