Desiderare il Desiderio di Dio

Quando facevo Teologia questa era sicuramente la mia frase preferita. Quella che sentivo, ogni tanto, pronunciare dai professori più preparati. Ma pensavo che fosse solo una bella frase e che riguardasse solo quelli come me fissati sul concetto di “Desiderio” e pochi altri. E pensavo anche che avesse a chè fare con la Fede, più che con la Ragione.
Ma mi sbagliavo.
Einstein dice la stessa cosa, ma solo con parole diferenti.
Lui non usa il termine “Dio” ma parla di “INCORPORARE la volontà propria nella volontà Universale”
Cambiano solo i termini ma la sostanza è la stessa.
Questo “incorporarsi nella volontà universale” è cioè autotrascendimento, autoilluminazione, superamento dell’egoismo, amore.
Ma l’uomo è libero di scegliere anche il suo contrario : la volontà propria SOTTOMETTE la volontà universale.
La forza inferiore domina la superiore e si serve di lei per i propri scopi.
L’egoismo comanda alla Ragione.
L’autotrascendimento non serve che alla pura autoaffermazione.
Lo spirito si mercifica, diventa mezzo per acquistare potere.
Il potenziamento del Desiderio vien degradato a mezzo.
L’uomo diventa così traditore dell’universale e rifugiandosi alla periferia del proprio essere diventa un “eccentrico”.
L’uomo è un animale metafisico e quando cerca di dimenticarsene tradisce se stesso.

Ma da dove ha inizio questo tradimento di sè nella nostra epoca moderna ?
Positivismo, materialismo e (un certo) realismo ne sono gli attuali artefici principali.
Cos’hanno in comune queste tre posizioni filosofiche ?
Un concetto BASSO dell’uomo.
Quello stesso concetto perfettamente messo in luce da Denis de Rougemont nel suo capolavoro “L’amore e l’Occidente”

“Siamo tutti più o meno MATERIALISTI, noi eredi del secolo decimonono. Non appena ci venga additato, nella natura o nell’istinto, il rudimento embrionale dei fatti “spirituali”, subito presumiamo di possedere una spiegazione di tali fatti:
Il PIU’ BASSO CI SEMBRA IL PIU’ VERO.
E’ la superstizione del tempo, la mania di ricondurre il “sublime” all’infimo: è lo strano errore che prende per causa sufficiente unacondizione semplicemente necessaria.
Dicono che sia anche lo scrupolo scientifico. Per affrancare lo spirito dalle illusioni spiritualiste, ci voleva questo.
Ma io non riesco a vedere il vantaggio d’un affrancamento che consiste nello “spiegare Dostoievskij con l’epilessia, e Nietzsche con la sifilide.
Curioso modo di liberare lo spirito, negandolo “

Una delle ragioni dell’immenso successo della scienza stà proprio in questo trasferimento dal più alto al basso, dal più lontano al prossimo, per l’invisibile non al di là ma dentro il mondo.
Ma con la cultura scientifica ci avviciniamo forse a quel punto “nel quale la natura fin qui cieca” potrebbe pervenire all'”autocoscienza” ?
Assolutamente no,
Questo richiederebbe una comprensione più profonda del “sé”. Solo una volta ottenuta questa si può arrivare in alto.
Tutto il resto è solo rendere più confortevole la ruota dentro cui corre il criceto.

Desiderare il Desiderio di Dioultima modifica: 2013-11-04T13:49:46+01:00da allan11
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