UGUAGLIANZA & ESISTENZA

All’interno della ricerca di un linguaggio femminile, l’Utero in affitto non potrà mai essere risolto solo per la via giudiziaria, che appartiene al linguaggio maschile, ma soprattutto in quello femminile che della Differenza non fa una competizione e suggerisce piuttosto un percorso attraverso cui ci si sottrae dalla logica binaria del conflitto per recuperare una dimensione dell’individuo che non richiede legittimizzazione esterna.

L’Occidente ha concettualizzato il conflitto. Esso viene concepito e vissuto dall’uomo occidentale come un problema che ammette solo due soluzioni: o ci imponiamo sull’altro o soccombiamo ad esso, non è data alternativa.
L’amministrazione della giustizia è un esempio di questo paradigma: il giudizio del giudice è richiesto per dirimere le dispute, esso stabilisce i torti e le ragioni tra le parti in causa, chi sono i vinti e i vincitori
Il mondo dell’uguaglianza non è che il mondo della sopraffazione legalizzata, dell’unidimensionale. Elargire uguaglianza alle donne, spingerle all’emancipazione nel mondo creato dagli uomini non sembra essere altro che un atto di generosità del colonizzatore nei confronti del colonizzato. L’impronta maschile del mondo permane immutata e ad essa la donna può solo adeguarsi.

L’alterità radicale del ruolo della donna rispetto al modello patriarcale; non solo essa è portavoce di istanze diverse ma di pratiche diverse.

Il femminismo non può, e non deve, risolversi in un movimento di emancipazione, perché ciò significherebbe adeguarsi agli schemi logici dell’uomo, basati sulla sopraffazione e la sconfitta dell’avversario. Nel rapporto donna-uomo non esiste una soluzione che elimini l’altro, dunque la donna non può porsi in rapporto dialettico con il mondo maschile. L’istanza femminile richiede quindi un percorso differente; le sue esigenze non implicano un contrasto ma un muoversi su un altro piano

L’alternativa al paradigma binario del conflitto pone sotto una luce diversa i rapporti che possiamo instaurare con gli altri. Suggerisce uno scenario dove la funzione normativa del potere istituzionale, verticale e centralizzato, non è né necessaria né richiesta – quello che conta non è che ci siano conflitti ma come questi vengono gestiti.

Accolgliere il disordine del contenzioso per creare un momento, un luogo, in cui è possibile esprimere le proprie differenze e riconoscere quelle degli altri. Gli attori coinvolti non delegano il loro potere decisionale ma, al contrario, se ne riappropriano.
Come è nell’Ermeneutica e nella Fenomenologia di cui si nutre la “nuova psicoanalisi” (Luce Irigaray), dove nella “fusione di orizzonti” (Gadamer) e nel “volto dell’altro” (Lévinas), ben più aderenti a quel pensiero femminile inaugurato dalla Simone de Beauvoir, si ritrova quella declinazione Esistenzialista all’origine del femminismo moderno .

PS: Le donne occidentali che si prestano o sono favorevoli all’Utero in affitto non sono quelle che hanno fatto il “salto di qualità” femminista ma solo quelle che accettano il ruolo di “cadaveri riconoscenti” (Mary Daly) imposto loro dalla società dei maschi

UGUAGLIANZA & ESISTENZAultima modifica: 2017-12-27T01:28:26+01:00da allan11
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