POESIA

Heidegger propone di sostituire, al “pensiero calcolante”, quello poetico di Holderlin e Rilke.

Ma se il poeta è il testimone della “non-volontà” per contro alla “volontà di potenza”, colui che non canta per questo o per quello ma per nulla, quel “nulla” di calcolo e intenzioni, allora è semplicemente stato preceduto da Cristo a cui Dio, l’Essere, appare non come esercizio di potenza ma bensì come abbandono della potenza.

La solitudine di Cristo sul Getsemani è la stessa solitudine dell’uomo d’oggi che ha rotto i rapporti con la sua legge e il suo popolo, quello delle infinite declinazioni della “potenza”, ora economica, ora politica, ora militare, ora finanziaria, ora criminale; leggi e voleri che son sempre forme di quella “volontà” che vuole questo o quello e non altro, in un bailame di alienazioni ora contrastanti ora sincroniche tra i poteri, compreso quello ecclesiastico, fatto oramai solo di obbedienza, devozione e prescrizione di determinati comportamenti morali puntualmente descritti dal nuovo catechismo di chi usa la parola di Dio solamente per dare sacralità al proprio arbitrio.

Nel “vuoto” della “non-volontà”, come nel vuoto non più compensato dall’alcolismo in Pollock, si affermera allora solamente l’autentico desiderio sempre e solo creatore, qui di nuovi valori come la di una nuova arte, dove il “non senso” sarà sostituito, nel gesto creativo di un nuovo senso della vita e del significato dell’uomo che, “gocciolando”, giorno per giorno sulla tela della propria esistenza, alla fine assumerà quella forma e quella bellezza inspiegabile e misteriosa alla ragione ma non all’estetica di una vita fatta, veramente, come un “opera d’arte”.

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POESIAultima modifica: 2017-09-03T11:09:16+02:00da allan11
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